FINE DEI PRIVILEGI PER IL GASOLIO - L’aveva promesso e l’ha fatto: il governo francese qualche giorno fa ha varato la riforma della fiscalità sui prodotti petroliferi per autotrazione, contenente misure volte a ridurre progressivamente il divario di trattamento tra la benzina e il gasolio impiegato per i motori diesel. Ciò sino ad arrivare alla soppressione completa delle differenze nel 2020.
TASSE IN PARITÀ - In pratica dal 2016 ogni anno lo Stato francese aumenterà di un centesimo la tassa che grava sul gasolio, abbassando contemporaneamente dello stesso importo il balzello sulla benzina. Il quadro del “listino” francese dei carburanti alla pompa è dunque destinato a cambiare sensibilmente e il settimanale AutoPlus si è preso la briga di calcolare i valori scaturiti dalla nuova normativa, tenendo ovviamente conto anche delle altre voci fiscali esistenti, cioè la Tva (la nostra Iva) e la cosiddetta “carbon tax”.
GLI OBIETTIVI A CINQUE ANNI - Secondo i calcoli di AutoPlus nel 2016 il litro di gasolio arriverà a costare 3,6 centesimi in più rispetto a oggi, mentre la benzina 95 E10 (95 numero di ottano e 10% di carburante di origine biologica, la meno cara alla pompa) aumenterà di soli 0,84 centesimi. Nel 2017 l’aumento sarà di 3,9 centesimi di euro per litro di gasolio e di 1,1 centesimi per la benzina. Le successive tappe porteranno al traguardo prefissato del 2020, che prevede il prezzo medio del gasolio a 1,51 euro al litro e quello della benzina 95 E10 a 1,54 euro al litro. Oggi il prezzo medio ufficiale del gasolio in Francia è di 1,09 euro al litro, quello della benzina 95 E10 è di 1,267 euro e la benzina 98 d’ottano costa mediamente 1,339 euro. Da tenere presente che in Francia, olre a esserci molto meno impianti che in Italia, esiste un fortissimo divario di prezzi tra i distributori annessi ai grandi centri commerciali e gli altri.
PROSPETTIVE ANTIDIESEL - Con il nuovo assetto della tassazione andrà così a finire il trattamento privilegiato per il gasolio, concepito in passato per tenere in conto le esigenze del trasporto merci, basato su veicoli con motori a gasolio ma che poi ha portato a una grande diffusione delle autovetture diesel (nel 2014 le vendite di auto diesel ha rappresentato il 63,9% del totale). Tutto ciò con l’intento di ridurre proprio la presenza sulle strade dei veicoli a gasolio, considerati più inquinanti di quelli a benzina e in Francia da tempo oggetto di una campagna di colpevolizzazione molto avvertita. Per esempio, il sindaco di Parigi ha promesso di far sparire dalle strade della capitale i veicoli diesel e un atteggiamento non meno “antidiesel” sta tenendo il ministro dell’ambiente Segolene Royale. Senza contare che le vicende dello scandalo “Dieselgate” hanno accentuato il sentimento contrario ai motori a gasolio.