PROTESTA DI TUTTI - È stato un fine settimana di proteste sulle strade e autostrade francesi, dove migliaia di manifestanti hanno espresso il loro dissenso nei confronti dei rincari sui carburanti dovuti alle nuove tasse su benzina e gasolio in vigore dal 1 gennaio 2019. I manifestanti si sono organizzati spontaneamente indossando gilet gialli riflettenti (nella foto sopra di lesgiletsjaunes.fr), obbligatori su tutte le automobili. Sabato 17 novembre è stato il giorno in cui le proteste hanno raggiunto l'apice, stando ai numeri forniti dal Ministero dell'Interno francese, che ha parlato di circa 290.000 persone coinvolte in 2.000 blocchi stradali. Molti di questi sono stati innocui (anche se non sono mancate le tensioni), ma una persona è deceduta sabato dopo essere stata investita nei pressi di uno sbarramento.
NUOVE TASSE DAL 2019 - I gilet gialli non sono guidati da un leader riconosciuto, ma protestano in “nome” del popolo francese contro gli aumenti dei carburanti passati e futuri. A novembre 2018 in Francia un litro di benzina costa il 23% in più rispetto a dodici mesi fa, per una media di 1,551 euro, mentre il gasolio è salito del 15% e oggi costa in media a 1,533 euro. Dal 1 gennaio 2019 scatteranno altri rincari, pari a 2,9 centesimi al litro per la benzina e a 6,5 centesimi per il gasolio. I rincari nei confronti dei carburanti si spiegano con le scelte assunte dalla Francia sul tema dell'energia, perché Oltralpe vogliono incentivare il passaggio all'elettrico e hanno inasprito la tassazione nei confronti dei carburanti di origine fossile, aumentando le accise per l'autotrazione e il riscaldamento. Il governo ha annunciato che non intende fare passi indietro su questo fronte.