ALTRO SALASSO? - L’autorevole quotidiano parigino Le Monde ha pubblicato un articolo basato sul dossier relativo al Dieselgate, la vicenda degli scarichi irregolari delle vetture diesel della Volkswagen, per la quale la casa è indagata in Francia. Secondo quanto riportato dal quotidiano l’ipotesi di una condanno per la casa tedesca comporterebbe una sanzione pari al 10% del fatturato per gli anni interessati dalla vicenda, cioè tre anni. Il calcolo dà un risultato impressionante: 19,73 miliardi di euro. Come dire il bis delle sanzioni americane.
IN SEGUITO AD UNA DENUNCIA - La causa francese fu aperta dalla magistratura in seguito alla denuncia di un consigliere della regione Ile de France che ricorse alle vie legali contro la Volkswagen accusandola di frode in commercio e danneggiamento della salute pubblica. L’atto fece scattare le indagini con l’affidamento a tre giudici del Tribunale di Grande Istanza di Parigi. A sua volta i magistrati hanno incaricato l’OCLAESP (Ufficio centrale per la lotta agli attacchi all’ambiente e alla salute pubblica) e la DGCCRF (Direzione generale della concorrenza, dei consumi e della repressione delle frodi. In pratica due veri e propri organi di polizia.
INDAGINI DI SPECIALISTI - Le indagini sono iniziate nel febbraio del 2016 e recentemente è stato redatto un rapporto che Le Monde afferma di aver potuto esaminare. Secondo quanto riferito dal quotidiano, nelle 24 pagine del documento è ricostruita la vicenda, senza tralasciare di tratteggiare quali sono le prospettive giudiziarie in caso di processo con sentenza di condanna della Volkswagen. Secondo Le Monde, il rapporto ricorda che in casi del genere la legge francese prevede una penale fino al 10% del fatturato dell’azienda ritenuta colpevole di frode e danno alla salute all’ambiente. Il fatturato considerato sarebbe quello medio degli anni 2012, 2013 e 2014. Il calcolo fatto darebbe luogo a una sanzione che potrebbe arrivare a ben 19,7 miliardi di euro.