TUTOR ALLA FRANCESE - Sia pure usando un altro nome, anche la Francia ha adottato i Tutor, le installazioni collocate lungo alcuni tratti di strade e autostrade per controllare la velocità media degli autoveicoli ed eventualmente sanzionare gli indisciplinati. Nei mesi scorsi ne sono stati installati tre e, dopo un periodo di sperimentazione, nella notte tra il 24 e 25 agosto il primo dei tre impianti è entrato ufficialmente in funzione, cioè sono cominciate a fioccare le multe.
IL NOME - In Francia li chiamano Radar Tronçon. Radar perché qualsiasi dispositivo utilizzato per controllare la velocità i francesi lo chiamano così; tronçon perché misura la velocità media in un “tratto”, appunto tronçon. Il principio di funzionamento è quello che conosciamo: delle telecamere rilevano i momenti di entrata e uscita degli automezzi in un dato tratto di strada, inviando i dati a un “cervellone” centrale che calcola la velocità media di percorrenza e, se superiore a quella consentita nel tratto di strada, identifica il proprietario dell’auto ed emette il verbale di contravvenzione. Da aggiungere che con questo sistema non sono previste “tolleranze”: la velocità risultante dal calcolo è il valore considerato, senza abbuoni, né in chilometri né in percentuale, come invece avviene con i radar rilevatori della velocità effettiva.
DOVE C’È PERICOLO - Se al momento ne sono stati installati e soltanto tre, entro la fine dell’anno è previsto che ce ne siano altre venti, per arrivare poi a quaranta. La scelta delle autorità francesi è di impiegare i Radar Tronçon in punti molto particolari per la pericolosità, non soltanto sulle autostrade ma soprattutto in coincidenza di ponti, tunnel e situazioni particolari. I primi tre sono stati impiantati lungo strade nazionali; uno per controllare il traffico di un ponte.
IMPLACABILE - Il primo a entrare in funzione è stato quello che si trova vicino a Besancon, sulla strada nazionale N57, inaugurato il 20 giugno scorso per avviare le sperimentazioni del caso. È stato collocato per controllare e limitare la velocità in un tunnel, in discesa e in curva e perciò molto pericoloso, con all’attivo diversi incidenti. Nel tunnel la velocità massima è di 70 km/h. Nel periodo di test le infrazioni rilevate siano state numerosissime. Secondo i dati della Prefettura competente, in tutto il periodo di sperimentazione la media delle infrazioni rilevate giornalmente è stata di 40. La stampa ha anche scritto che nei soli tre giorni di fine agosto precedenti l’entrata in funzione “ufficiale” del sistema, la media è stata addirittura di 153 infrazioni al giorno. Ciò mentre la media delle infrazioni rilevate da ognuno dei 2.190 radar fissi presenti sulle strade francesi è di 16 al giorno. Pur tenendo conto che la media annua considera anche i periodi di traffico molto inferiore a quello estivo, resta la forte differenza.
CONTESTAZIONI FORMALI - Siccome tutto il mondo è paese, appena tre giorni dopo l’attivazione del Radar Tonçon di Besançon sono sorte delle contestazioni legali. Ad avanzarle è stato l’Automobile Club degli Avvocati (un organismo che riunisce legali impegnati sul terreno delle tematiche stradali, un’organizzazione che spesso coglie in fallo l’amministrazione pubblica). In questo caso la contestazione è formale: gli avvocati sostengono che l’omologazione dei Radar Tronçon non è stata formalmente regolare, per assenza della pubblicazione sul Bollettino Ufficiale dell’Amministrazione Centrale. Perciò, secondo l’associazione, i primi verbali emessi non sarebbero legittimi. Da parte della Sécurité Routière, la divisione del ministero dell’interno che si occupa delle strade, invece, tale pubblicazione non sarebbe obbligatoria.