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Fusione FCA-PSA: più vicina la prima firma

Pubblicato 13 dicembre 2019

Prima di Natale potrebbe esserci la firma sul memorandum d’intesa per governare la fusione, che si dovrebbe concretizzare nel 2020.

Fusione FCA-PSA: più vicina la prima firma

CI SIAMO QUASI - Da Parigi rimbalza in queste ore la notizia che il gruppo PSA potrebbe discutere la fusione con la FCA già martedì prossimo nel corso di una riunione del suo consiglio di sorveglianza. In discussione c’è il famoso memorandum di intesa, il documento che delinea i passi per portare alla vera e propria fusione delle due società, che si dovrebbe poi concretizzare nel corso del 2020.

QUALCHE OSTACOLO IN PIÙ - Secondo alcune fonti citate dall’agenzia Bloomberg, il team di circa 100 manager delle due società che sta mettendo a punto il memorandum, starebbe procedendo speditamente, nonostante i nuovi fatti emersi nelle scorse settimane. Il primo di questi è la causa intentata dalla GM nei confronti della FCA, accusata di aver pagato, in passato, tangenti ai sindacati per stipulare un contratto con i lavoratori a condizioni più favorevoli rispetto alla concorrenza. La richiesta è di un risarcimento miliardario. Il secondo riguarda il Fisco italiano, che nei giorni scorsi ha contestato alla FCA di avere sottostimato di 5,1 miliardi di euro il valore della Chrysler acquisita nel 2015.

UN COMPITO NON FACILE - La fusione tra FCA e PSA creerebbe il quarto gruppo automobilistico al mondo per veicoli prodotti ed è quindi destinata a cambiare gli equilibri del dettore dell’automobile. A capo della nuova società con sede legale nei Paesi Bassi, ci sarà Carlos Tavares in qualità di ceo, con un consiglio di amministrazione di undici membri, presieduto da John Elkann, formato da cinque rappresentanti dei soci PSA e cinque dei soci FCA. Il manager portoghese avrà il non facile compito di integrare due realtà così diverse tra loro, con vari di marchi da gestire (Fiat, Opel, Citroën, Jeep, Peugeot, Maserati, Alfa Romeo, DS, Lancia, Chysler, Dodge) e decine di fabbriche sparse per il mondo.



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Ritratto di 82BOB
13 dicembre 2019 - 19:01
2
Speriamo si spiccino, i marchi italiani hanno bisogno di rinascere, non si può andare avanti così! Non posso fare altro che sperare in Tavares (anche se credo Lancia passerà definitivamente a miglior vita e FIAT diventerà la Dacia del gruppo)!
Ritratto di remor
13 dicembre 2019 - 19:25
Per Psa comunque sarebbe l'occasione ideale per inserirsi nel mondo premium e luxury rispettivamente con Alfa e Maserati. Se non ora mai più, penso, per loro
Ritratto di Oxygenerator
16 dicembre 2019 - 11:04
Scusate, ma Alfa Romeo è considerato un prodotto premium da chi ?
Ritratto di treassi
14 dicembre 2019 - 09:23
Siamo alla fase di "Targeting" ovvero riposizionamento del prodotto... Lancia chiuderà, Fiat rimarrà con la gamma 500 in chiave finto chic come ha fatto Lancia per la Y, Jepp 2 linee di prodotto: premium in America e generalista in Europa. Alfa e Maserati 2 zavorre... Una sarà venduta di sicuro...
Ritratto di treassi
13 dicembre 2019 - 19:55
Bye bye Italia...
Ritratto di impala
16 dicembre 2019 - 22:15
... hai dimenticato nel capitale anche lo stato francese : anno 2019 : l'auto Italiana è morta per causa di dirigenti deboli ... comè quelli della pirelli ect,ect ... la lista ormai è lunghissima
Ritratto di Elix69
13 dicembre 2019 - 23:02
Au revoir l'Italie. Retour à la maison en France. Salut.
Ritratto di treassi
14 dicembre 2019 - 08:39
Una bellissima canzone, sconosciuta ai più, recita così in un passaggio: ... il tuo passato è il tuo futuro, abbandonato, perduto nel tempo, ti arrenderai... Quello che FIAT/FCA non ha mai capito...
Ritratto di Mbutu
14 dicembre 2019 - 09:23
Sinceramente non so bene cosa sperare. E' chiaro che fca così non può andare avanti. E nel suo declino proseguirà a spolpare l'Italia ed i lavoratori. D'altra parte non si può essere certo sicuri che i francesi dopo essersela comprata si daranno da fare per rilanciare l'occupazione qui da noi, quantomeno a lungo termine finiranno per favorire (se proprio devono) il lavoro in terra transalpina. Incrociamo le dita.
Ritratto di treassi
14 dicembre 2019 - 10:31
Faranno come fanno tutti gli stranieri che investono in Italia... le 3 D: delocalizzare; dividere; dismettere.
Ritratto di zero
16 dicembre 2019 - 18:46
Comprata fino ad un certo punto. Exor ne possiede comunque il 14% contro il 12% di Peugeot e stato francese messi insieme. Il fatto che oggi ci sia un Tavares di derivazione PSA come ceo, non toglie che un domani non possa esservi un italiano, un americano, un giapponese, un indiano o un polinesiano a prendere il suo posto, mentre il cda resterà pariteticamente rappresentato. Tavares è (si spera) l'uomo giusto al posto giusto e una figura col suo carisma manca in FCA dopo la morte di Marchionne, quindi era naturale che la scelta cadesse su di lui.
Ritratto di impala
16 dicembre 2019 - 22:21
la storia è finita, perche prossimamente, le azione Dongfeng e dello stato francese sarano vendute a peugeot ... dunque la maggioranza Fca finisce li
Ritratto di zero
17 dicembre 2019 - 17:08
Ma quale finita... Anche se i Peugeot acquistassero la quota dello stato francese, nel nuovo gruppo la loro quota complessiva arriverebbe ad un 12%...
Ritratto di remor
14 dicembre 2019 - 10:59
In merito alle ipotesi più pessimistiche commentate, ovviamente tutto è possibile potenzialmente, ma se l'intento è/fosse (ripeto sommando i vari commenti più negativi che si leggono) quello di sul versante Fca chiudere più marchi possibile e ridursi a fare meno modelli possibili (via Lancia ed Alfa/Maserati?, oltre che Fiat ridotta alle sole 500) oltretutto portando la produzione praticamente tutta all'estero, ecc.ecc. Beh, non si capisce il senso che avrebbe questa eventuale fusione visto che nessuno dei 2 aderenti ne ricaverebbe niente di positivo ma essenzialmente da una parte rogne (in particolare i francesi che si ritroverebbero con un extracarico di marchi per niente, sempre secondo i vari commenti, appetibili quando già di loro ne hanno in quantità da proporre di brand su cui spalmare modelli) e dall'altra perdita di versioni a listino nei propri brand (Fca) se non addirittura soppressione di interi marchi. Non sarò grande esperto di macroeconomia ma penso se con tali finalità, sarebbero potuti benissimamente rimanere ognuno per i fatti suoi, sarebbero andati meglio e poi se comunque nello specifico del gruppo italiano un domani gli andasse di sopprimere modelli e marchi forse in molti non hanno notato che Lancia ha già oggi un solo modello a listino, Alfa era arrivata che praticamente aveva solo Mito e Giulietta, e Autobianchi non esiste più (e non mi risulta che per arrivare a tali situazioni abbiano dovuto delegare a qualcuno di esterno)
Ritratto di treassi
14 dicembre 2019 - 11:16
Ormai sono troppe le grane da gestire nel mondo dell'automotive da parte di una famiglia come gli Agnelli, si sono ritrovati con una cosa impossibile da mandare avanti... è più facile potare quando si è in gruppo...
Ritratto di zero
16 dicembre 2019 - 18:55
Esattamente. Chi scrive cose del genere non capisco su cosa fondi i propri ragionamenti. La nuova FCA/PSA sarà un'entità nuova, in cui oggi era abbastanza naturale che fosse Tavares ad essere individuato come ceo, perché in FCA manca un omologo di pari personalità (come invece avrebbe potuto essere Marchionne), Un domani, quando Tavares lascerà, sarà il cda a scegliere il successore: il cda di una FCA/PSA che comunque ad oggi ha il 14% controllato dagli Agnelli-Elkann e il 12% controllato da Peugeot e stato francese messi insieme. Tutta questa certezza di classificare la fusione tra FCA e PSA come un acquisto di FCA da parte di PSA solo perché il futuro ceo deriva dalla PSA proprio non la comprendo.
Ritratto di Oxygenerator
16 dicembre 2019 - 11:08
Speriamo, in ogni caso che per le due aziende, fondersi, sia la cosa migliore, poi i marchi che sopravviveranno, in realtà, non hanno molta importanza. L’importante è salvaguardare e se possibile migliorare i posti di lavoro.
Ritratto di Spock66
16 dicembre 2019 - 11:33
Sicuramente Alfa e Maserati porteranno in dote a PSA un settore sport/premium che ad oggi non hanno, quindi lì vedo un futuro positivo. Di Fiat resterà solo la 500, mentre per Jeep non saprei..Wrangler bellissima ma di super-nicchia, Grand Cherokee un flop enorme, Cherokee spero tanto sparisca per sempre, la Renegade ha rovinato l'immagine Jeep e anche questa spero venga cancellata per sempre, con "damnatio memoriae"..
Ritratto di hipgnosis
16 dicembre 2019 - 13:48
Jeep finisce nel mani di GM...
Ritratto di Spock66
16 dicembre 2019 - 16:38
Rispondo solo per la parte Renegade per illustrare meglio il mio pensiero, per le altre i dati di vendita in Europa (USA è un mondo a sè) comparati a SUV di pari gamma parlano da soli (e non direi proprio che il GC venda come X5 o Q7...valgono i dati comparati). La Renegade, cioè una Punto carrozzata da SUV, può sicuramente aver aumentato a dismisura il numero di pezzi venduti da Jeep (in certi mercati, ma ad es in Germania non ne vedi una), ma ha anche parallelamente squalificato il marchio, dato che la Renegade, che nell'aspetto è una brutta caricatura della Wrangler, ha delle caratteristiche costruttive e di guida da vero "tombino". Sono quindi sicuro che sul lungo periodo l'effetto è di trascinamento verso il basso del marchio viste le aspettative non mantenute e l'immagine di auto ormai super-cheap (una Renegade la prendi anche a 18000 euro), cosa che anche si vede nell'assistenza Jeep, a dir poco sotto tono e non certo al livello di Land Rover, BMW o Audi, Toyota (come invece dovrebbe essere)..
Ritratto di Rombo185
16 dicembre 2019 - 17:32
Mai visti tanti esperti di auto marketing e alta finanza in un colpo solo mi stupisco che l'Italia sia sempre il fanalino di coda con tutti questi scienziati che sanno tutto.