PROVVEDIMENTI DELLA MAGISTRATURA - I giudici tedeschi hanno inflitto una sanzione di 535 milioni di euro alla Porsche per non aver attuato quanto le era stato intimato di fare per regolarizzare gli scarichi di sue auto diesel che perciò sono state immesse sul mercato nonostante non rispondessero agli standard di legge. La stessa magistratura ha anche precisato che la multa non fermerà i procedimenti penali nei confronti delle persone coinvolte nella vicenda delle pratiche illegali a proposito delle emissioni diesel.
LO STOP AL DIESEL DELLA CASA - Da parte della Porsche si è voluto sottolineare che la casa non ha mai sviluppato direttamente motori diesel, forniti dal gruppo VW, ma che i suoi dirigenti non hanno prestato la necessaria diligenza nel controllare i motori che venivano adottati sui modelli Porsche. Oltre a questa precisazione la Porsche ha ricordato di aver già deciso e ufficialmente annunciato che non produrrà più vetture diesel, per concentrarsi invece sul miglioramento dei motori a benzina, sull’ibrido e sull’elettrico. La sanzione alla Porsche è l’ultimo capitolo in ordine di tempo della ormai quasi quadriennale vicenda chiamata Dieselgate, scoppiata negli Stati Uniti nel settembre del 2015 e costata al gruppo Volkswagen la bellezza di 30 miliardi di euro per le varie sanzioni subite. In Germania, l’anno scorso la Volkswagen è stata sottoposta a una sanzione di un miliardo di euro mentre altri 800 milioni sono stati pagati dall’Audi.
SANZIONI E PROCESSI PENALI - Come già accennato, restano comunque aperte le posizioni personali delle persone ai posti di responsabilità nel corso della vicenda. Anzitutto l’ex ceo del gruppo Volkswagen, Martin Winterkorn, ma anche con quello attuale Herbert Diess la cui posizione deve essere ancora definita dai giudici assieme a quella del presidente Dieter Poetsch. L’accusa nei loro confronti è quella di non aver informato tempestivamente gli azionisti di ciò che stava accadendo. Aperto resta anche il fronte delle azioni legali aperte dai clienti e dagli azionisti, da cui potrebbero derivare altri pesanti provvedimenti nei confronti del gruppo e delle società controllate, come Porsche e Audi. Da aggiungere infine che la stessa Procura di Stoccarda sta anche occupandosi di questioni simili interessanti la Bosch e il gruppo Daimler.