RALLENTAMENTO INQUIETANTE - Le statistiche economiche relative al terzo trimestre 2018 presentano un aspetto che potrebbe essere definito clamoroso: sebbene considerando tutto l'anno la Germania registri un incremento del PIL dell’1,1%, nei confronti del trimestre precedente lo stesso PIL accusa un arretramento dello 0,2%. Sì, proprio la “locomotiva d’Europa” ha messo in luce qualche difficoltà, e quel che si fa notare ancora di più è che ha causare la brusca frenata è il settore automotive, che da decenni è l’elemento trainante del sistema economico tedesco. La cosa suscita interrogativi e preoccupazioni, anche se gli analisti sottolineano il fatto che i numeri scontano le previste difficoltà tecniche derivate dall’introduzione delle nuove normative riguardanti gli standard delle emissioni. Il rispetto di tali nuove regole si sta rivelando abbastanza difficile e le case automobilistiche hanno dovuto prendere decisioni che hanno comportato la riduzione della produzione.
SETTEMBRE NERO - Così l’associazione tedesca delle case automobilistiche a settembre 2018 non ha potuto far altro che registrare un calo produttivo del 24% rispetto allo stesso mese del 2017 (va però aggiunto che ottobre ha già registrato una crescita del 4%). A questi dati si accompagna quello della contrazione delle vendite, sia sul fronte delle esportazioni (7% in meno da gennaio a ottobre 2018, anche se ottobre ha visto una crescita dell’1%) che su quello nazionale (7% in meno a ottobre, con 252.600 unità immatricolate nel mese, con il bilancio dei dieci mesi da gennaio a ottobre che segna una crescita dell’1%). Nella cosiddetta Eurozona il PIL è cresciuto dello 0,2%, mentre nel complesso dell’Unione Europea l’incremento è stato dello 0,3%.