NON PENSANO ALLE CONSEGUENZE - La dottoressa Wundersitz, del “Centre for Automotive Research” degli Stati Uniti, ha condotto una ricerca sul comportamento aggressivo e poco responsabile dei giovani alla guida, scoprendo che dipende anche dalla struttura del loro cervello. La corteccia prefrontale, secondo questo studio, non è completamente sviluppata prima dei vent’anni, per cui le competenze nella pianificazione a lungo termine e le capacità di ragionamento sono inferiori rispetto a quelle degli adulti. Ad esempio, sottolinea la ricercatrice americana, molte persone amano il brivido scatenato dalla forte velocità in auto; mentre quando si diventa più maturi, sebbene lo stimolo rimanga, si pensa maggiormente alle conseguenze che potrebbe causare un comportamento poco responsabile.
E C’È L’AGGRAVANTE DELLE DISTRAZIONI - Sempre secondo la ricercatrice americana, oltre alla conformazione celebrale ci sono altre cause che determinano molti incidenti tra i giovani (ricordiamo che in Italia i sinistri stradali sono la prima causa di morte tra i ragazzi). A parte l’inesperienza, si pagano le distrazioni provocate da dispositivi elettronici come i cellulari e gli iPod. Per i guidatori inesperti, che non hanno ancora “automatizzato” alcuni comportamenti della guida, diventa ancora più difficoltoso mantenere l’attenzione su quanto succede sulla strada e contemporaneamente parlare al telefono o ascoltare canzoni, con il risultato di mettere a rischio anche la sicurezza degli altri.