MISURE DRASTICHE - Il 2019 non sarà un anno facile per la General Motors, che ha annunciato nelle scorse ore un grosso piano di riorganizzazione e intende “tagliare” modelli ritenuti non più fondamentali, nell’ambito di una strategia che la porterà ad investire maggiori risorse nelle auto elettriche e nelle tecnologie per la guida senza pilota. La decisione ha fatto scalpore, perché avrà conseguenze su migliaia di lavoratori e su sette fabbriche (cinque solo in Nord America): il prossimo anno infatti verrà interrotta la produzione in cinque stabilimenti: di Lordstown, Hamtramck e Oshawa (Canada), mentre quelli di Baltimora e Warren non hanno motori assegnati a 2019 concluso. La GM ha annunciato inoltre che terminerà la produzione in altre due fabbriche al di fuori del Nord America.
6 MILIARDI L’ANNO DI RISPARMI - La ristrutturazione avrà un impatto non indifferente anche sui lavoratori. Stando ad Associated Press, infatti, la casa potrebbe licenziare o trasferire circa 6000 operai e offrire incentivi per la mobilità a 8100 impiegati o dirigenti, che insieme costituiscono poco meno del 10% della forza lavoro della GM in Nord America. Il costruttore ha previsto di spendere fra i 3 ed 3,8 miliardi di dollari per mettere in atto questo piano “lacrime e sangue”, ma si aspetta di ottenere risparmi all’anno pari a 6 miliardi entro la fine del 2020. Mary Barra, la numero uno della General Motors, ha spiegato che intende dialogare con le sigle sindacali per andare in contro ai lavoratori, anche se i rappresentanti dei dipendenti hanno promesso battaglia.
IL DECLINO DELLE BERLINE - Lo stop alla produzione nelle fabbriche di Lordstown, Hamtramck e Oshawa “condanna” le berline a quattro porte Buick LaCrosse, Chevrolet Cruze e Cadillac CT6, ma secondo alcune indiscrezioni sono a rischio anche le Cadillac XTS, Chevrolet Impala e Volt. Le berline di questo tipo infatti non incontrano più i gusti degli americani e stanno vivendo una fase di declino, tanto è vero che nei primi nove mesi del 2018 soltanto il 31% delle auto nuove vendute è stata una berlina a quattro porte (era il 50% nel 2012). La Cruze, ad esempio, ha visto diminuire le sue vendite del 27% fra gennaio e settembre. La GM di conseguenza non crede più in questi modelli e intende destinare maggiori risorse ad altri ambiti, a partire dalle auto elettriche e con l’autopilota. Anche la Ford ha annunciato di voler tagliare le berline in Nord America.