UN NUOVO BALZELLO… DI GOMMA - C’è una ennesima preoccupazione per gli automobilisti: l’inevitabilità dell’acquisto delle gomme invernali. Che poi vuole dire che c’è un altro esempio di pessimo modo di legiferare. La questione è esplosa ieri sui giornali e in televisione con articoli di questo tipo: “In caso di neve non sarà sufficiente avere le catene a bordo ma occorrerà avere gli pneumatici invernali montati”. Inevitabile la pioggia di prese di posizione e di commenti.
SOLITA MANCANZA DI CHIAREZZA - La questione è nata come tante altre: nel corso dell’esame parlamentare di un provvedimento (che quanto a farraginosità e complessità non manca di nulla) è stato proposto un emendamento che brilla per poca chiarezza e che appunto può rappresentare l’introduzione di una sorta di obbligo delle gomme invernali.

IN CORSO L’ITER PARLAMENTARE - La discussione in questione è quella sulla conversione in legge del Decreto n. 179 del 18 ottobre 2012, intitolato "Ulteriori misure per la crescita del Paese", un provvedimento di decine di pagine contenenti argomenti i più disparati. Sede dei lavori parlamentari è la decima Commissione del Senato a cui il disegno di legge di conversione è stato affidato in sede referente (che significa che deve essere discusso e quindi inviato all’assemblea del Senato per l'approvazione).
I PROTAGONISTI - I responsabili di questo ultimo caso di confusione (cioè coloro che hanno proposto l’emendamento relativo alle gomme invernali) sono i senatori Antonio Paravia (Pdl, Salerno), Enzo Giorgio Ghigo (Pdl, Torino), Ada Spadoni Urbani (Pdl, Umbria), Maria Ida Germontani (Per il Terzo Polo Api FLI, Desenzano, eletta in Emilia).
CHE COSA DICE LA NORMA - La loro proposta è di poche righe: “All’articolo 6, comma 4, del decreto legislativo 30 aprile 1992 n. 285 (cioè del Codice della Strada, ndr), dopo la lettera f) è aggiunta la seguente: g) prescrivere al di fuori dei centri abitati, in previsione di manifestazioni atmosferiche nevose di rilevante intensità, l’utilizzo esclusivo di pneumatici invernali, qualora non sia possibile garantire adeguate condizioni di sicurezza per la circolazione stradale e per l’incolumità delle persone mediante il ricorso a soluzioni alternative”. Per chiarezza, la possibilità di “prescrivere al di fuori…” eccetera, è attribuita al proprietario della strada, dunque alle società autostradali, all’Anas, a Regioni, Province e Comuni, cioè gli stessi che - sempre in base al Codice della strada -in determinati periodi e in determinati tratti stradali sono abilitati a emettere le ordinanze che impongono di munire le auto, o di avere a bordo, “mezzi antisdrucciolevoli o pneumatici invernali idonei alla marcia su neve o su ghiaccio”.
CRITICHE E DIFESE - Pur annegato in un mare di articoli ed emendamenti sugli argomenti più disparati, l’emendamento in questione è stato notato dalla stampa che lo ha interpretato come introduzione dell’obbligo delle gomme invernali. Immediate le reazioni e contestazioni. D’altra parte non sono mancate le risposte per negare questa lettura dell’emendamento, dicendo a proposito del paventato obbligo di gomme invernali: “Innanzitutto si tratta di un provvedimento non ancora approvato definitivamente che dà una facoltà aggiuntiva all’Ente proprietario o gestore della strada. Pertanto non si tratta di un obbligo… L’emendamento ha carattere preventivo, ma condizionato ad una previsione di manifestazioni atmosferiche nevose di rilevante intensità. Di conseguenza, per quanto si può comprendere si applica solo in condizioni estreme e limitate nel tempo, che potrebbero essere soltanto ore… La norma ha una operatività laddove non sia possibile assicurare condizioni di sicurezza per la circolazione e per l’incolumità delle persone mediante il ricorso a soluzioni alternative”.

L’ESEMPIO - L’argomentazione viene irrobustita con un esempio di possibile applicazione della norma, la superstrada Firenze - Pisa - Livorno, su cui vige il divieto di usare la corsia di sinistra in caso di neve, al fine di consentire lo sgombero della neve stessa. Di conseguenza, per montare le catene occorre ostruire tutta la carreggiata percorribile, bloccando il traffico e correndo rischi.
TESI INTERESSATA? - Insomma, è una interpretazione che sta in piedi, ma appare strano il suo approccio da “interpretazione autentica” mentre a fornirla è l’Assogomma, l’organizzazione che raggruppa le aziende del settore della gomma, di cui a pensare che abbia qualche interesse in materia non si fa certo peccato.
OBBLIGO MASCHERATO - In realtà il problema sta nel fatto che il testo dell’emendamento non è chiaro, a dir poco, e in quanto tale lascia aperta la porta a applicazioni che per l’automobilista si tradurrebbero effettivamente nell’inevitabilità di montare le gomme da neve. Questo come risposta alla possibilità esistente che i proprietari delle strade applichino la norma con frequenza e a tappeto - per manlevarsi da responsabilità e impegni di costosi interventi sulle strade - e più ancora come modo per tagliar corto e evitare qualsiasi grattacapo o rischio multa. L’esito resta comunque lo stesso: andare dal gommista e acquistare un treno di pneumatici invernali.