GRANDI AMBIZIONI - L'obiettivo annunciato dalla cinese Great Wall Motors è diventare il primo costruttore di suv al mondo. Per farlo ha messo nel mirino la Jeep, che nelle suv e nelle fuoristrada ha una lunga esperienza, tanto da voler discutere le possibilità di un'eventuale acquisizione del marchio. Lo ha confermato il presidente della Great Wall, Wang Fengying, con una email al magazine americano Autonews, secondo cui l'azienda è disposta ad iniziare le trattative con la FCA, gruppo di cui la Jeep fa parte e di cui viene considerata un fiore all’occhiello.
PESCE PICCOLO MANGIA PESCE GROSSO? - La FCA ha precisato oggi di non essere stata approcciata da Great Wall Motors riguardo al brand Jeep o ad altre questioni relative al suo business. L'ambiziosa società cinese è più piccola della FCA: nel 2016 i due costruttori hanno fatturato rispettivamente 14,8 miliardi e 131 miliardi di dollari. La Great Wall appare però fiduciosa sulle possibilità di ottenere i finanziamenti per completare l’operazione. Un analista della banca Morgan Stanley ha stimato che la Jeep, se venisse scorporata dalla FCA, potrebbe valere circa 33,5 miliardi di dollari, in virtù della crescita potenziale in termini di vendite e dei buoni risultati economici che la Jeep potrebbe garantire. La casa americana nel 2016 ha venduto circa 1,41 milioni di auto in tutto il mondo (contro le 500.000 del 2008), ma l’obiettivo è raggiungere i 2 milioni nel 2020, complice l’arrivo di nuovi modelli e il successo delle suv nei ricchi mercati cinese e statunitense.
OPERAZIONE PIANIFICATA DALL’ALTO - La Jeep ha realizzato negli Anni 40 i veicoli fuoristrada per l’esercito statunitense e da allora si è costruita una solida reputazione nelle auto offroad, diventando fra i costruttori più noti e di esperienza nel genere: non è un caso che il suo nome sia diventato un sinonimo di fuoristrada. La Great Wall è invece piuttosto giovane (è stata fondata nel 1984), è specializzata anch’essa in suv e fuoristrada, ha venduto l’anno scorso circa 1,1 milioni di vetture e, pur essendo uno dei più forti costruttori cinesi a livello di esportazioni, ha un mercato prevalentemente locale. Ma le cose sono destinate a cambiare: al governo cinese non basta più il mercato interno e ha pianificato una sorta di espansione strategica a livello mondiale, "invitando" le aziende cinesi ad acquistare aziende straniere. E la Great Wall sembra volere cogliere la palla al balzo puntando al “boccone” più grosso che c’è nel suo settore.