UNA GALASSIA ARTICOLATA - I responsabili del gruppo Volkswagen starebbero valutando soluzioni per limitare le conseguenze economiche dello scandalo legato alle emissioni inquinanti di alcuni suoi motori a gasolio, il cosiddetto
Dieselgate. È quanto riporta l'agenzia
Reuters: le sue fonti sostengono che la
vendita rappresenti una sorta di garanzia per ottenere il maxi prestito di 20 miliardi chiesto dal Gruppo di Wolfsburg. Quest'ultimo è una galassia composta da dodici marchi, come Audi, Bentley, Bugatti, Lamborghini, Porsche, Seat, Skoda, Volkswagen e la sua divisione veicoli commerciali. Negli ultimi anni ha voluto diversificare ed ha assunto il controllo di Ducati, Man e Scania, queste ultime eccellenze nel settore dei mezzi pesanti.
NEL MIRINO LA MAN - Le ipotesi riportate dalla Reuters confermano come improbabile la vendita di pezzi pregiati che portano utili astronomici come Audi o Porsche. Potrebbe anche considerare di cedere Bentley, Lamborghini e Ducati, ma questo non farebbe realmente la differenza in termini economici. C'è, però, un piccolo gioiello nascosto nella galassia Volkswagen ed è la Man, ed in particolare l’unità che produce motori marini, impianti energetici, componenti per trasmissioni e reattori per l'industria. La divisione Power Engineering della Man, che fattura tra i 10 e i 15 miliardi l'anno, potrebbe fruttare alle casse Volkswagen 4-5 miliardi di euro.
CIFRE DA CAPOGIRO - Ma anche questa somma è una goccia nel mare. Ad oggi sappiamo che l’azienda ha accantonato 6,5 miliardi di euro per la vicenda legata alle emissioni di ossidi di azoto e stima di dover impiegare altri 2 miliardi per sanare la questione legata alle emissioni di anidride carbonica non regolari (
qui per saperne di più). Ma un rapporto della società
Credit Suisse stima che le spese totali del Dieselgate potrebbero raggiungere la
stratosferica cifra di 87 miliardi di dollari.