NEWS

Il Gruppo Volkswagen rischia una multa milionaria

Pubblicato 22 gennaio 2021

Il gruppo tedesco, non avendo raggiunto l’obiettivo europeo di 95 g/km di emissioni di CO2, rischia una sanzione da più di 100 milioni di euro.

Il Gruppo Volkswagen rischia una multa milionaria

IL LIMITE È 95 - Il Gruppo Volkswagen rischia una sanzione da più di 100 milioni di euro per aver mancato nel 2020 l’obiettivo fissato dall’Unione Europea per le emissioni di CO2. Per spingere i costruttori a ridurre le emissioni di anidride carbonica, ritenuta fra le principali responsabili dell’effetto serra, l’Unione Europa ha infatti imposto standard molto restrittivi: nel 2020, ogni costruttore deve raggiungere un livello medio di emissioni pari a 95 g/km, inteso come media fra tutti i modelli in vendita, dalla più piccola e meno inquinante alla più grande.

SFORATO DI POCO - Il gruppo Volkswagen, che ricordiamo comprende Volkswagen, Audi, Porsche, Skoda, Seat, Bentley, Lamborghini e Bugatti,  pur avendo lo scorso anno tagliato le emissioni medie di CO2 nelle nuove auto vendute nell'UE di circa il 20%, fino a raggiungere la soglia di 99,8 grammi per km, ha sforato il suo obiettivo di circa 0,5 g/km (gli obiettivi sono “pesati” per ogni costruttore su dei parametri). Questo implica quindi una multa da parte dell’UE. La Volkswagen in una dichiarazione ha spiegato di aver mancato il target del 2020 a causa degli effetti della pandemia e di sperare di raggiungere l’obiettivo già quest’anno, anche in virtù dei nuovi modelli elettrici.

I MARCHI - Bisogna precisare che sia la marca Volkswagen che Audi, grazie ai nuovi modelli a batteria come la ID.3 e la e-tron, hanno raggiunto con largo anticipo gli obiettivi europei sulla CO2 delle sue auto nuove. Il Gruppo Volkswagen, all’interno della dichiarazione rilasciata, non ha però precisato se i marchi Porsche, Seat e Skoda hanno raggiunto i loro obiettivi di emissioni, limitandosi a dichiarare che le emissioni di Bentley e Lamborghini sono misurate individualmente e non sono incluse nella cifra del gruppo di 99,8 g/km.

NEL 2021 - Il Gruppo Volkswagen, al fine di conformarsi alla transizione in atto, sta riconvertendo alla produzione elettrica diverse fabbriche. I sempre più rigorosi obiettivi dell’UE la costringeranno, entro il 2030, ad aumentare in Europa la percentuale di veicoli ibridi ed elettrici fino al 60% (il precedente obiettivo era del 40%). Nel 2021 sarà più facile per il Gruppo VW raggiungere il suo obiettivo di emissioni di CO2, grazie all'aumento della produzione di nuovi modelli completamente elettrici ingegnerizzati sull’architettura MEB, come la Volkswagen ID4 e la Skoda Enyaq.

CREDITI VERDI - Il mancato raggiungimento dell’obiettivo non coglie comunque di sorpresa il Gruppo Volkswagen poiché, oltre ad aver accantonato 200 milioni di euro per pagare l’eventuale sanzione, ha stretto accordi con la MG Motor, casa cinese controllata dalla SAIC, a sua volta partner in Cina del colosso tedesco, per l’acquisto di “crediti verdi”. Questo ha permesso di ridurre la media di emissioni di 0,3 g/km. 



Aggiungi un commento
Ritratto di Ferrari V12 6-5L
22 gennaio 2021 - 11:00
Dategliela miliardaria la multa che si fa prima.
Ritratto di mondoka
22 gennaio 2021 - 11:06
Farsi aiutare a recuperare da un marchio cinese non è proprio il massimo nel dare la sensazione di essere all'avanguardia per i tedeschi.
Ritratto di Quello la
22 gennaio 2021 - 11:21
Caro mondoka, io la penso come te, ma sbagliamo entrambi. Ed entrambi lo sappiamo.
Ritratto di NITRO75
22 gennaio 2021 - 11:20
Bene altri soldi per Tesla.....
Ritratto di Meandro78
22 gennaio 2021 - 20:08
Non se l'è accaparrata FCA... Pardon Stellantis la quota di Tesla?
Ritratto di Check_mate
22 gennaio 2021 - 11:21
Tutte queste norme mi ricordano tanto il fair play finanziario nel calcio. Paletti e vincoli stringenti e limitanti solo per chi non è in grado di aggirarli con i soliti trucchetti. E la storia degli accordi con aziende “green” rende ancora più patetico il tutto.
Ritratto di RubenC
22 gennaio 2021 - 11:27
2
In realtà è giusto, dato che lo scopo non è fare multe ma abbassare l'inquinamento, che chi non è proprio riuscito a inquinare poco almeno finanzi altri che lo fanno e aiuti in questo modo le aziende "green".
Ritratto di Check_mate
22 gennaio 2021 - 11:35
Tutto giusto, se non fosse che ti è comunque concesso aggirarli. Le multe sono un mero specchietto per le allodole, quasi a dire “noi i vincoli di emissioni li introduciamo, ma se non li rispettate potete sempre salvarvi finanziando case green”. Il problema è che, molto spesso, i volumi di vendita delle due aziende non sono neanche lontanamente comparabili. Quindi, personalmente, ritengo il problema risolto solo in superficie. Ma considerando l’era automobilistica dalla quale usciamo, riconosco anche che sia importante anche la loro semplice introduzione. E non lo nego, per carità.
Ritratto di Andre_a
22 gennaio 2021 - 13:13
Appunto perché i volumi delle due aziende non sono paragonabili, MG è riuscita ad abbassare la media di VAG di soli 0,3 g/km. Secondo me, i crediti green sono ottimi in ogni campo, sono un metodo molto più semplice di punire chi inquina e premiare chi non lo fa. Per quello 0,3 VAG ha pagato, MG ha riscosso.
Ritratto di Check_mate
22 gennaio 2021 - 13:22
Comprendo, ma resto perplesso sull'approccio.
Ritratto di MS85
22 gennaio 2021 - 13:42
So che risulto ripetitivo, ma non stiamo parlando di inquinamento, stiamo parlando di CO2.
Ritratto di RubenC
22 gennaio 2021 - 13:44
2
La CO2 inquina. Non solo lei, ma lo fa. Punto.
Ritratto di MS85
22 gennaio 2021 - 13:48
Mi dispiace ma no, la CO2 non è un inquinante, come non lo sono l'azoto o l'ossigeno. So che c'è molta confusione in proposito, alimentata anche dalla stampa che continua a non distinguere tra climalteranti e inquinanti. Per questo è utile ripeterlo.
Ritratto di RubenC
22 gennaio 2021 - 14:16
2
Una sostanza inquinante è una sostanza che altera l'ambiente. La CO2 emessa dall'uomo (queste ultime 3 parole risolvono la questione e di solito si sottintendono) altera l'ambiente. Se non ti piace dire che inquina l'ambiente sì pure che lo altera, ma il fatto non cambia.
Ritratto di MS85
22 gennaio 2021 - 14:26
Purtroppo credo ancora che le parole abbiano un significato. So che si tratta ormai di un vezzo, perchè la maggior parte delle persone ritiene accettabile chiamare blu quello che è verde perchè "tanto è lo stesso". Io continuo a chiamare inquinante ciò che inquina l'ambiente e climalterante ciò che altera il clima.
Ritratto di MS85
22 gennaio 2021 - 14:27
(aggiungerei: dare il nome corretto alle cose ci aiuterebbe anche a iniziare distinguere tra ciò che impatta a livello globale e ciò che impatta a livello locale. Questo a sua volta ci aiuterebbe a distinguere tra propaganda e greenwashing da un lato e azioni veramente utili all'ambiente dall'altro)
Ritratto di RubenC
22 gennaio 2021 - 14:38
2
MS85, letto il tuo secondo commento lascio perdere...
Ritratto di MS85
22 gennaio 2021 - 15:02
Tranquillo, è comprensibile. Non sono pochi quelli convinti che l'Europa da sola contro il resto del mondo salverà il pianeta dal cambiamento climatico con una transizione completa alle BEV. Anzi sono moltissimi, la commissione in primis. Un po' come quelli che credono nell'aldilà, negli spiriti e nelle divinità. Finché si è in tanti a crederci e le istituzioni ti vengono dietro non si corrono molti rischi. Tranne ovviamente scoprire che le cose sono un po' diverse quando ormai è troppo tardi.
Ritratto di RubenC
22 gennaio 2021 - 15:13
2
Davvero, lasciamo perdere. Se tu sei convinto che la CO2 sia innocua buon per te. Tieni però a mente che nessuna ipotesi scientifica è in tuo favore.
Ritratto di MS85
22 gennaio 2021 - 15:38
Ruben, sì sono convinto che la CO2 sia innocua per l'uomo. Dire che una cosa è quello che è non significa dire che sia ininfluente in toto. Anche l'acqua è dannosa se ne inali 10 litri. Ma non è un inquinante. Puoi vivere tutto il resto della tua vista inalando una miscela di ossigeno e anidride carbonica se vuoi. Fino a quando la proporzione di ossigeno è sufficiente non avrai grossi problemi. Se fosse una miscela di ossigeno e anidride solforosa o una sospensione di particolato in una miscela di ossigeno e azoto allora no, avresti problemi. Questa è la differenza che intercorre tra la CO2 e un inquinante, oltre al fatto che la prima impatta a livello globale e se ne strafrega se una porzione del pianeta non ne emette.
Ritratto di Mbutu
22 gennaio 2021 - 15:20
MS85, sulla differenza tra inquinante e climalterante hai ragione. Ma proprio perché in questo articolo non stiamo confrontando le due cose direi che si potrebbe anche sorvolare sull'uso improprio del termine. Sul fatto che qualcuno sia convinto che l'Europa possa salvare il mondo passando alle bev, invece, ti stai appiattendo su una propaganda ridicola. Il solito giochino del: metto in bocca agli altri una tesi ridicola così poi per me vale tutto. NESSUNO pensa di salvare il pianeta attraverso la sola transizione all'auto elettrica. E NESSUNO pensa che l'Europa possa fare tutto da sola. Ma sicuramente deve fare la sua parte. Visto che ancora più delle parole sono importanti i concetti, questi sarebbe il caso di stamparseli in testa una volta per tutte onde evitare di dover tornare ogni volta sull'argomento.
Ritratto di MS85
22 gennaio 2021 - 15:32
Benissimo. Siamo tutti in attesa di capire allora cosa stia facendo l'Europa per: A.garantire un approvvigionamento massiccio, serio e a basso impatto ambientale di energia, B.costringere o persuadere il resto del pianeta a seguirci sulla stessa identica strada. Perchè per il momento noi stiamo dismettendo una centrale nucleare dopo l'altra senza piani seri di sostituzione, i soggetti extraeuropei (o per meglio dire, il soggetto) che stanno investendo sulle bev lo stanno facendo per ragioni di interesse economico e di riduzione dell'inquinamento a livello locale, non della riduzione della CO2 (ecco che capire e avere ben presente la differenza viene utile) e il resto del pianeta semplicemente non ci sta seguendo. Copio e incollo da sotto: non c'è nulla di male in una transizione, purchè a guidarla sia gente che opera nel settore specifico e non mestieranti che con il settore non hanno nulla a che spartire e che campano di slogan e propaganda politica.
Ritratto di Mbutu
22 gennaio 2021 - 17:02
MS85, basta informarsi per scoprire che a livello di eurozona si stanno facendo importanti investimenti sulle rinnovabili. Che poi non tutto vada sempre per il verso giusto o sia fatto nel migliore dei modi è lapalissiano. Ed anche sul tentativo di persuadere gli altri partner globali ci si muove tentando di coinvolgerli in accordi vari. Ed anche qui poi possiamo discutere se sia abbastanza. Diverso è lasciare tutto come sta. Sopratutto se poi il "ma le cose vanno fatte meglio" è in realtà un "non modifichiamo lo status quo". Parlare poi di slogan quando si conclude con il più classico dei "euroburocrati mestieranti che non sanno fare nulla" sarebbe anche da evitare.
Ritratto di MS85
22 gennaio 2021 - 18:47
Beh, possibile che mi sbagli e che ad esempio la Von der Leyen abbia qualche esperienza di automotive, ma per il momento mi risulta aver iniziato 3 corsi di studi per poi concluderne uno. In medicina. E non risulta che negli ultimi 5 anni ci sia stata alcuna disponibilità ad ascoltare gli operatori del settore, di qualunque tipo. E ripeto per l'ennesima volta, non si sta parlando di non intervenire sul settore, si tratta di intervenire con raziocinio invece che operare per convinzioni assolute, manicheismi e dogmi. Comunque, per il fatto di convincere il resto del mondo a convertirsi, attendiamo fiduciosi. Per l'idea di sostituire le attuali centrali mettendoci a piantare girandole eoliche e distese di pannelli solari, auguri.
Ritratto di Mbutu
23 gennaio 2021 - 10:13
MS85, ma guarda che la cosa fondamentale è proprio NON ascoltare gli operatori del settore. Perchè sappiamo benissimo chi siano quegli operatori. Gli stessi che vanno avanti a ricatti e aiuti. Gente che non è stata in grado di creare un mercato autosufficente e pensa più ad aggirare le regole che ad adeguarsi. Siamo onesti, per quanto imperfette siano le soluzioni prospettate e perseguite dagli "incapaci burocrati dell'europa" sono comunque migliori di quanto mai potrebbero anche solo pensare "gli operatori del settore". Sulla "fiducia e le griandole", stendiamo un velo pietoso..
Ritratto di MS85
23 gennaio 2021 - 10:25
Che è esattamente quello che ti direbbe un novax quando si parla di medicina: mai ascoltare medici e produttori di farmaci perché hanno interessi sul tema. Meglio ascoltare opinionisti, curatori sciamanici e mammine informate su internet. Cosa mai potrebbe capire in fondo del mercato automotive uno che ci lavora da una vita? Per legiferare, come abbiamo fatto in Italia a dicembre ‘18, meglio rivolgersi a uno con esperienza di itticoltura e ad un allevatore di maiali (verificare i nomi di chi ha redatto i commi su ecobonus e ecotassa). Per poi scoprire che si erano dimenticati di specificare lo standard omologativo di riferimento per le soglie e omettere di illustrare sotto che regime ricadevano le scontistiche minime. Chiaramente gente che non può non avere una visione chiara d’insieme. Se applicaste la stessa logica al quotidiano i denti andreste a farveli curare dal verduriere perché i dentisti sono troppo ammanicato coi fornitori di prodotti medicali.
Ritratto di Andre_a
23 gennaio 2021 - 13:08
Anche secondo me non è necessario che la von der Leyen abbia esperienza nell'automotive: un politico deve avere delle idee, condivise da più gente possibile, l'esperto deve essere all'interno del suo staff. Riguardo alla CO2, sono per una via di mezzo: non credo sia giusto utilizzarla come indicatore unico, o principale, poiché così si incentivano i diesel e si penalizza il metano. D'altra parte, il fatto che sia "solo" un climalterante non significa che possiamo fregarcene. Io il clima preferirei non alterarlo.
Ritratto di MS85
23 gennaio 2021 - 15:09
Ottimo. Noi siamo sempre in attesa allora che la commissione convochi qualcuno competente. Per ora non è stato fatto e qualcuno sostiene che le persone competenti siano da evitare.
Ritratto di Andre_a
23 gennaio 2021 - 15:27
La commissione ha fin troppi tecnici col ruolo di consulenti esperti nei vari settori, tra questi c'è sicuramente chi di automotive be capisce più di me e di te. Un po' come a livello nazionale il ministro può essere incompetente in materia, ma i dipendenti del ministero no.
Ritratto di MS85
23 gennaio 2021 - 17:27
Ah sì hai ragione. Infatti dopo l’errore commesso nel 2018 che citavo, grazie ai competenti dipendenti del MISE, l’errore si è ripetuto pure quest’anno. La vediamo molto bene tutta questa abbondanza di competenza specifica.
Ritratto di Andre_a
23 gennaio 2021 - 18:03
Non sto dicendo che i tecnici che lavorano ai ministeri o alla commissione siano perfetti, anzi, ma soltanto che non vedo niente di male nel fatto che il ministro o il commissario possa essere una persona tecnicamente incompetente. Bisogna riformare i ministeri, non scegliere i ministri per concorso
Ritratto di MS85
23 gennaio 2021 - 18:31
Assolutamente, non sto dicendo che ad esempio i ministri debbano avere una competenza specifica. Sarebbe bello, ma so che è sostanzialmente impossibile. Ma anche senza andare ad assumere un esperto per ogni ambito, sarebbe utile consultare chi opera in un settore, prima di partire lancia in resta. Non devi nemmeno pagarlo, ti spiega tranquillamente tutto gratis. Se hai qualche dubbio sull'analisi di uno, puoi chiamarne altri 3 o 20. Su certi temi ti diranno tutti la stessa cosa. Qualche esempio per andare sul concreto, e visto che sembra sempre di vivere nel giorno della marmotta. Quando in Italia, sull'onda dell'emotività e dell'ideologia, è stato introdotto il superbollo, gli operatori del settore hanno subito spiegato che, in un contesto fiscale asimmetrico, una iniziativa simile avrebbe portato un danno economico non solo ai consumatori ma anche alla collettività. Naturalmente nessuno vi ha dato ascolto, perchè naturalmente non si può dare retta a qualcuno che ha un interesse nella faccenda, sicuramente sta esagerando per tirar l'acqua al suo mulino, vero? Puntualmente si è verificato quanto previsto. In Francia, quando si è imposto il nuovo sistema di classificazione dei veicoli basato sul particolato, gli operatori del settore hanno spiegato perchè, in combinazione con il sistema di malus dell'epoca, il rischio concreto era quello di alzare la CO2 media dell'immatricolato invece di abbassarla. Di nuovo, è accaduto quanto previsto perchè nessuno ha avuto il fegato o la voglia di spiegare all'elettorato come stavano le cose. Ancora, di nuovo in Italia. Quando nel 2018 ad ogni edizione del tg l'unica cosa che si vedeva era gente che apriva e chiudeva centraline dell'ARPA, la risposta delle amministrazioni locali sono stati i blocchi alla circolazione per i diesel. Per l'ennesima volta c'è chi ha previsto che questo significava uno spike nella CO2 media del nuovo immatricolato. Per l'ennesima volta nessuno si è degnato di dare retta a chi con certe cose ci lavora quotidianamente e per l'ennesima volta si è verificato esattamente quanto detto: per la prima volta dopo anni la CO2 ha ricominciato a salire invece di calare, mese dopo mese per un anno. Possiamo naturalmente continuare così e continuare a credere che non si debbano ascoltare i medici quando si parla di medicina, gli insegnanti quando si legifera sulla scuola e gli operatori del mondo automotive quando si parla di mercato automotive, convinti di poter essere più competenti di loro. Oppure potremmo iniziare tutti quanti a farci furbi. Almeno una volta, così, per vedere che effetto fa. Anche perchè sembra quasi, non dai tuoi commenti ma da altri che vedo in giro, che la gente sia convinta che tassando a pioggia il settore la conseguenza sarà che miracolosamente le condizioni per i consumatori e l'ambiente miglioreranno e che invece Elkann o Diess il prossimo anno dovranno accontentarsi di cambiare lo yacht vecchio con un 30 metri invece che con un 48, che così imparano questi puzzoni. Pochi hanno capito che le conseguenze più serie non saranno per i costruttori (se non probabilmente per gli operai degli impianti europei e per una parte degli impiegati). Qualcuno intuisce vagamente che qualcosa non sta andando per il verso giusto mentre vede i prezzi che continuano a salire, ma ancora non ha collegato causa ed effetto, un po' come se prima invitassimo gente a casa nostra a far defecare il cane in salotto per poi girarci e chiederci stupiti da dove viene tutta questa puzza.
Ritratto di Andre_a
23 gennaio 2021 - 21:40
Ma che si facciano errori, anche colossali, è palese, nessuno lo mette in dubbio. Sul superbollo, ad esempio, farai fatica a trovare qualcuno più contrario di me. Però, nel caso specifico cosa faresti? Un conto è ascoltare gli esponenti dell'automotive, un altro è fidarsi ciecamente: se quello che propongono loro non è compatibile con i consigli dei climatologi?
Ritratto di MS85
23 gennaio 2021 - 22:10
Farei quello che stanno proponendo da una vita ACEA in maniera collegiale e singoli CEO da tipo 5 anni. Spostare la tassazione dalla proprietà all’uso il più possibile (con raziocinio ovviamente). Investire sulla fluidità del traffico (abbiamo auto che passano troppo tempo ferme, ridurre i tempi di percorrenza significa ridurre le emissioni in maniera diretta, cosa su cui nessuno sta lavorando). Rivedere la pianificazione degli interscambi (in Italia abbiamo riempito i centri delle città di parcheggi sotterranei, invece di metterli nelle aree perimetrali). Spostare gli incentivi dall’acquisto di auto nuove all’acquisto di auto usate (tutti i costruttori lo stanno spiegando da anni, e su questo punto sfido veramente chiunque a dirmi che viene detto per interesse). Tutto questo ad esempio non richiede di produrre ulteriori vetture, cosa che già da sola ha un impatto sulla generazione di ulteriore CO2. Per le BEV nello specifico si può continuare ad incentivarle, basta essere consapevoli, quando si portano ad esempio modelli come la Norvegia, che viene costantemente citata, che per raggiungere quote di circolante intorno al 15% servono una decina di anni di investimenti quattro volte gli attuali. Quindi pensare di portare il circolante in 10 anni nell’intorno del 100% come ogni tanto si sente vaneggiare in giro è allo stato attuale pura follia, le transizioni si chiamano transizioni non casualmente. Piuttosto possiamo investire per creare le condizioni perché esse avvengano. Possiamo iniziare a spostare la tassazione sullo smaltimento delle batterie. Oggi pesa direttamente sul prodotto e nemmeno poco, ma annegati nel prezzo nessuno se ne accorge. Almeno per le batterie con pochi kWh si può anche pensare di trasferire il carico fiscale dal cliente al contribuente. Di tutto questo, dalla prima all’ultima virgola, non si sta parlando. Si sta affrontando il problema in maniera totalmente monotematica, affidando ogni speranza a uno o due bacchette magiche che da sole dovrebbero migliorare la situazione.
Ritratto di Mbutu
23 gennaio 2021 - 22:16
MS85, ma veramente ci credi alla solidità dell'esempio che hai fatto? La verità, purtroppo per te, è che i "tuoi" presunti esperti non è che siano GENERICAMENTE accusabili di conflitti di interesse e complotti. Hanno dimostrato di essere EFFETTIVAMENTE pronti ad imbrogliare, falsificare e taroccare la qualunque per il proprio tornaconto con buona pace della salute e del bene pubblico. Quindi no, il tuo esempio non regge.
Ritratto di MS85
23 gennaio 2021 - 22:20
Va bene Mbuto, se vuoi risolvere il problema con “i costruttori sono tutti criminali” ok. Per fortuna che ero io quello che argomentava per slogan.
Ritratto di Check_mate
22 gennaio 2021 - 14:17
Non è inquinante in senso stretto, certo, ma il fatto che la sua produzione eccessiva e smodata modifichi le condizioni ambientali, lo rende un fattore impossibile da non considerare quando si vanno a contenere le attività impattanti dell'uomo sulla terra. Probabilmente è proprio per i suoi effetti su larga scala che viene erroneamente considerato tale.
Ritratto di desmo3
22 gennaio 2021 - 11:56
6
ma se l'obiettivo era 95 g/km e il risultato 99,8 g/km, da dove esce una differenza di 0,5 g/km?? non dovrebbe essere 10 volte tanto?
Ritratto di albygolf
22 gennaio 2021 - 12:09
In realtà il limite dipende dalla massa dei veicoli venduti
Ritratto di andrea999
22 gennaio 2021 - 12:49
Più le fai pesanti (causando molti più danni in caso di urto) e più puoi inquinare. Ottimo. Al limite dovrebbe essere che ne so 20g x passeggero omologato...
Ritratto di Andre_a
22 gennaio 2021 - 13:16
Sono d'accordo, non tanto per la pericolosità dei mezzi più pesanti, quanto perché penalizza case che si occupano principalmente di auto leggere. Così si incentiva la produzione di suvvoni, purché siano almeno ibridi, e si punisce ad esempio Suzuki che sicuramente inquina meno di molte concorrenti.
Ritratto di deutsch
22 gennaio 2021 - 13:26
4
sarà ma intanto le suzuki non hanno mai brillato in sicurezza nonostante il peso limitato che è un vantaggio. sarà proprio a causa del limitato peso?
Ritratto di Andre_a
22 gennaio 2021 - 13:32
Si parlava del danno a terzi, ovvero: se con la tua macchina fai un frontale con una Ignis, probabilmente ti fai meno male rispetto a farlo con una Model X.
Ritratto di Andre_a
22 gennaio 2021 - 13:36
E in ogni caso, credo che si dovrebbe lasciare libertà alle case sul come abbattere l'inquinamento: il suvvone elettrico o plug-in è un modo, produrre auto piccole, leggere e con motori poco performanti è un altro, l'importante è inquinare meno (nei limiti in cui anche l'auto leggera passi con successo i necessari test di sicurezza, ovviamente)
Ritratto di deutsch
22 gennaio 2021 - 14:48
4
io apprezzo suzuki ultimamente, la nuova swift è molto carina. ha una dotazione di adas di primo livello e motori mild interessanti. percò c'è da dire che escludendo la across, che è una toyota, le altre sono generalmente auto piccole o più piccole rispetto alla categoria di appartenenza. la swift è 20cm più piccola della media delle utilitarie comuni c3, 208 polo ibiza ect. diciamo che è una viz di mezzo, discorso simile per la vitara. peccano un pò negli interni dall'aspetto cheap. in un crash test di omologazione il minor peso è una vantaggio mentre in un crash contro altra auto il maggior peso è un vantaggio
Ritratto di deutsch
22 gennaio 2021 - 13:24
4
è un computo un pò più complesso di come scritto brevemente nell'articolo. qui parlano di vw ma nei precedenti articoli dicevano che quasi nessuno riusciva a raggiungere l'obiettivo, a parte chi produce solo elettriche. Ben venga che si cedano i crediti (fca ha comprato da tesla l'anno scorso) così si prendono due piccioni con una f.va
Ritratto di MS85
22 gennaio 2021 - 13:44
Sì, nel senso che non solo riesci a danneggiare i costruttori europei ma al tempo stesso riesci a dare anche una mano ai costruttori cinesi.
Ritratto di deutsch
22 gennaio 2021 - 14:41
4
è un punto di vista personale che non condivido
Ritratto di MS85
22 gennaio 2021 - 14:58
Beh che tassare qualcuno equivalga a danneggiarlo, che dargli come prima alternativa l'aumento dei costi di produzione sia anch'esso un danno, che dargli come seconda alternativa versare soldi ad un terzo soggetto equivalga ad avvantaggiare quest'ultimo...direi che sono tutti concetti che vanno abbastanza oltre la definizione di punto di vista. Posso anche prendere a calci sull'inguine qualcuno e poi dirgli che il male che sente è un suo punto di vista, solo non so quanti concorderebbero sentendoselo dire.
Ritratto di deutsch
22 gennaio 2021 - 15:04
4
posso anche dire alla gente che se non compra l'auto elettrica muore il pianeta e pure le persone ma non per questo le comprerà, ma se gli do anche un incentivo economico i risultati sono quelli ottimi del 2020. purtroppo le leve economiche positive e negative sono sempre le più efficaci. le regole dei 95 valgono per tutti quindi o si applica una dergoa covid a tutti o tutti quelli che non hanno raggiunto l'obiettivo saranno soggetti al pagamento, e non c'è solo vw, marchio che per altro apprezzo ed ultimamente ha fatto sforzi enormi verso l'elettrificazione
Ritratto di MS85
22 gennaio 2021 - 15:22
Per la verità no, 95 è la media, poi ciascuno ha un obiettivo specifico differente. E per tutti intendiamo comunque tutti coloro che operano in Europa. Si tratta di un aspetto che a volte il nostro etnocentrismo ci fa sottovalutare: noi legiferiamo a livello locale, europeo, i costruttori si confrontano sempre di più sul piano globale. Più aumenta la discrepanza tra la tassazione sulla CO2 in Europa e il resto del mondo, minore è l'interesse per chi ha i volumi concentrati fuori ad entrare, maggiore invece il danno per chi ha un peso elevato dei volumi sul mercato europeo. Tradotto: maggiori costi per i consumatori, minori margini per i costruttori, minori risorse per r&d, minori opportunità di impiego nel nostro continente. Sai quando ci lamentiamo che "eh, ma guarda che fine ha fatto la Olivetti"? Ecco, noi stiamo legiferando per riuscire a rendere il settore automotive sempre più allineato a quello dell'elettronica di consumo in termini di dove si produce, da dove vengono i capitali e dove vanno a finire. E questo senza nemmeno menzionare l'approvvigionamento specifico di componenti, che va anch'esso fatto a beneficio di soggetti esterni all'unione (perchè nessuno da noi si è degnato di pensare che se si voleva cavalcare una transizione sulle BEV bisognava garantirsi fonti sicure ed economiche di materie prime per farlo). Come già detto: non c'è nulla di male in una transizione, purchè a guidarla sia gente che opera nel settore specifico e non mestieranti che con il settore non hanno nulla a che spartire e che campano di slogan e propaganda politica.
Ritratto di Oxygenerator
22 gennaio 2021 - 17:01
Pagheranno la multa. Le regole sono valide per tutti. La Co2 per quanto sia un climalterante e non un inquinante è stato preso come indice. Discutibile o meno, tale è.
Ritratto di RubenC
22 gennaio 2021 - 18:50
2
Che poi quale che sia il modo in cui fa danni, in ogni caso ne fa. Quindi meno ne emettiamo, sicuramente meglio è.
Ritratto di Meandro78
22 gennaio 2021 - 20:23
Bah, vedremo se la nuova amministrazione geriatrica di Biden seguirà la folle spinta naziecologista degli scappati di casa di Bruxelles. Che essenzialmente serve nelle loro teste a far vendere nuove vetture per macerare le più vecchie, aiutando sia la manifattura europea in crisi (leggere proprio VW con Diesel-gate) e dare un contentino a nuovi padroni del segno del Dragone.
Ritratto di Lorenz99
23 gennaio 2021 - 11:54
LA VEDO DIFFICILE CHE LA MERKEL , NON TROVI UNA SOLUZIONE MIGLIORE A VW CHE FARGLI PAGARE 100MILIONI. MOLTO PROBABILMENTE, LA CIFRA SARÀ RIMBORSATA IN FONDI EUROPEI PER STUDI SU VEICOLI ELETTRICI, E LA UE E I MEDIA SARANNO FELICI E CONTENTI.
Ritratto di Scatnpuz
23 gennaio 2021 - 21:18
Altro giro .....altra corsa.... ma hanno fatto l’abbonamento alle sanzioni per l’inquinamento???
Ritratto di Horizon2020
24 gennaio 2021 - 07:12
Mi auguro falliscano. E dal dieselgate che devono levarsi di torno
Ritratto di Dario 61
25 gennaio 2021 - 13:20
Tranquilli, poi rifaranno i conteggi e andrà tutto bene...
Ritratto di Miti
25 gennaio 2021 - 15:44
1
Certo che si usano delle scorciatoie per entrare nei limiti di inquinamento che ti viene chiederti se si tratta di barzellette o di cose serie. Non mi ricordo bene ... ma la FCA non ha fatto una cosa del genere con la Tesla tempo fa ?
Ritratto di zopito.ranalli
26 gennaio 2021 - 18:31
Perchè hanno smesso la produzione di auto elettriche come seat mii electric e sorelle del gruppo, auto che vanno benissimo e costano reletivamente poco ( con incentivi ), dotate di una buona autonomia. La mia seat mii elettrica è fantastica diversi miei conoscenti vorrebbero acquistarla ma mii citigo e up non vengono più prodotte.