Sono passati più due anni dalla presentazione della Prophecy, concept car dalla silhouette affascinante che lasciò tutti a bocca aperta e a breve toccherà alla Hyundai Ioniq 6 raccoglierne idee e stilemi proponendoli al grande pubblico in forma “umanizzata”.
Per il design della Hyundai Ioniq 6 il centro stile del costruttore sud coreano ha lavorato d’ingegno e dove la prassi solitamente è quella di creare il carattere estetico di un determinato modello per poi affinarlo in base ai target di mercato, Hyundai ha fatto il contrario. Infatti, ha preferito partire dalle necessità e dalle indicazioni visuali collezionate tramite clienti e addetti ai lavori in tutto il mondo per sviluppare questa berlina inedita secondo i canoni del tema Ethical Uniqueness.
Esternamente, come s’era intuito dalle foto spia che avevamo condiviso a settembre 2021 (qui la news), la nuova Hyundai Ioniq 6 prende ispirazione da un caleidoscopio ben selezionato, dove troviamo le celebri streamliner che hanno fatto la storia del design automotive - l’americana Stout Scarab del 1932, la tedesca Phantom Corsair del 1938 e la svedese Saab 92 del 1949 in primis - ma anche velivoli - come il De Havilland DH. 106 Comet, primo aereo di linea a turbogetto a entrare in servizio - animali come il falco pellegrino - l’animale più veloce del pianeta - o accessori d’uso comune che brillano per la loro tanto semplice quanto sofisticata ergonomia come l’ultimo mouse wireless di Apple.
La Hyundai Ioniq 6 sembra aver raccolto il meglio da ogni fonte e le sue proporzioni seducenti ne sono la prova insieme a un ammirabile cx pari a 0,21 - il più basso di sempre su una Hyundai. La sezione frontale è molto bassa, dal taglio sportivo ma pulito, e ospiterà tutti i sensori che lavoreranno a beneficio di guida e sicurezza; alle estremità del muso, in corrispondenza dei gruppi ottici anteriori, due splitter longitudinali inquadrano il paraurti privo di calandra.
Passando alle fiancate della Hyundai Ioniq 6, si apprezzano i cerchi a cinque petali, ma anche i passaruota snelli, con un gap molto ristretto sia verso l’anteriore - a vantaggio di una piacevole armonia generale - sia nei confronti degli pneumatici - pro in termini di efficienza. La linea di cintura accentua il feeling di eleganza sportiva, elevandosi sulle portiere e scendendo verso il basso in prossimità dei passaruota posteriori. L’ingombro degli specchietti laterali digitali - opzionali - è minimo, in nome della pulizia globale che s’apprezza nell’insieme; i cristalli chiudono sul terzo con un fare più da ammiraglia che non da berlina sportiva.
La sezione posteriore della Hyundai Ioniq 6, le cui paratie verticali riprendono vagamente il paraurti frontale, sono sovrastate da una firma luminosa a pixel - un futuro contemporaneo dal sapore molto Anni 80 - che corre per tutte la lunghezza e che si ripete - con funzione di terzo stop - anche sullo spoiler posizionato alla fine del lunotto. Come ci ha spiegato Simon Loasby, vice president and head of Hyundai style group, il sistema visivo della gamma di Seul fa il verso al gioco degli scacchi, dove ogni pezzo ha il proprio ruolo e il proprio spazio di manovra specifico. La crossover medio-grande Ioniq 5 è la Torre, la berlina sportiva Ioniq 6 sarà l’Alfiere e alla grande suv Ioniq 7 (qui per saperne di più) spetteranno invece il trono e le movenze del Re. Il trio di modelli condivide la stessa piattaforma e-GMP, sviluppata da Hyundai per veicoli 100% elettrici e che, a dispetto delle dimensioni tutto sommato contenute, permette di alloggiare un abitacolo realmente spazioso per tutti gli occupanti. La prova di questo è data dal fatto che la Ioniq 6 vanta il passo più lungo tra le berline, primato conquistato anche da Ioniq 5 e Ioniq 7 nei rispettivi segmenti.
La Hyundai Ioniq 6, accomodandosi a bordo, offre spazio a profusione e, soprattutto sedendosi nella fila posteriore, si ha quasi l’impressione di viaggiare su un’ammiraglia a passo lungo. La plancia è dominata da un imponente elemento digitale che integra un display full-touch per l’infotainment e un cluster digitale entrambi di 12,3 pollici; alle estremità ci sono gli schermi retrovisori, mentre la console centrale è stata ridotta all’essenziale, sposandosi con il set up minimale impera a livello stilistico.
La Dual Color Ambient Lighting illumina l’ambiente interno della Hyundai Ioniq 6, permettendo di scegliere tra 64 colori e sei temi a doppio colore per sentirsi a proprio agio; la modalità Speed Sync Lighting modifica la luminosità dell’illuminazione interna in base alla velocità della vettura. Sul volante, sprovvisto di logo Hyundai, trovano posto quattro pixel - sono gli indicatori luminosi di carica batteria - e lo stesso elemento viene utilizzatore come visual feedback per comandi vocali e quant’altro.
Grandi sforzi - come si conviene - in termini di sostenibilità: sedili riverstiti in eco leather o tessuto PET riciclato, superfici - moquette e tappetini compresi - realizzate in econyl, pelli trattate ecologicamente (TPO) e materiali derivati dalla carta riciclata. I pannelli porta sono rivestiti da vernice bio derivata da oli vegetali.
Maggiori dettagli riguardo alle dotazioni di bordo e, soprattutto, per le parti relative a potenza, batterie, ricarica, prestazioni e autonomia della Hyundai Ioniq 6 saranno diramate il 14 luglio prossimo. La Hyundai Ioniq 6 sbarcherà sul mercato coreano a settembre, mentre l’entrata nel listino europeo è prevista per gennaio 2023.