CINQUE GENERAZIONI - La
Hyundai è tra i marchi più convinti nella futura mobilità a
idrogeno da quando nel 1998 ah avviato il progetto
fuel cell che ha portato due anni più tardi alla presentazione della Santa Fè FCEV. Da allora sono seguite altre tre concept che hanno incrementato efficienza, prestazioni e, soprattutto, autonomia cresciuta dai 150 km originali ai quasi 600 dell'attuale
Hyundai ix35 FCEV. Un limite che dovrebbe essere superato con la quinta generazione attesa per il 2017 e sempre basata su un modello suv di medie dimensioni della Hyundai. Una vettura che, nelle intenzioni dei responsabili coreani, avrà l'arduo compito di avviare l'era di “massa” delle celle a combustibile.
UN PIANO MONDIALE - Per preparare il mercato la casa coreana ha avviato tre progetti mondiali in Corea del Sud, Stati Uniti ed Europa. Nel paese asiatico, quartier generale e della ricerca e sviluppo Hyundai, la tecnologia fuel cell è di casa, mentre negli USA l'impegno si è concentrato in California. Ad attrarla sulla costa pacifica sono le 37 stazioni di rifornimento dell'idrogeno e il programma di arrivare a 68 entro il 2015, anno nel quale i test Hyundai potrebbero estendersi ad Est, o meglio a New York. Nella Grande Mela l'intento è raggiungere 100 distributori di H2 entro il 2020, dei quali 30 sulle highway.
I MERCATI TOP D'EUROPA - Nel Vecchio Continente Hyundai fa parte del progetto HyFive, alleanza tra diversi marchi per sostenere la tecnologia a idrogeno presso le istituzioni, e di sperimentazioni in diversi paesi con 75 Hyundai ix35 FCEV (nelle foto). L'obiettivo è creare le condizioni attrarre verso il futuro modello il 2,5% degli automobilisti europei disposti a sostenere maggiori costi pur di guidare un auto a tecnologia innovativa. Clientela da ricercare soprattutto in Gran Bretagna e Germania, dove esistono già più di 30 stazioni che dovrebbero, in base al piano H2 Mobility, arrivare a 100 nel 2015 e a 400 nel 2020. Gli altri tre principali mercati di riferimento sono quelli aderenti al Scandinavian Hydrogen Highway Partnership, ossia Norvegia, Svezia e Danimarca, che prevede la realizzazione di 27 distributori entro l'anno prossimo.
ITALIA IN TERZA FASCIA - Nella seconda fascia di mercati potenziali per la diffusione delle fuel cell la Hyundai inserisce Francia, Belgio, Austria, Olanda e Svizzera, mentre l'Italia è relegata nella terza fascia malgrado l'avvio a Bolzano (
qui per saperne di più) del “Corridoio verde”. Un progetto per il quale la filiale italiana ha già istituito al proprio interno un reparto apposito addetto alla formazione della rete vendita. Team che ha provveduto a fornire alla concessionaria di Bolzano le attrezzature specifiche per gli interventi sulle
Hyundai ix35 FCEV e a istruire i dipendenti in materia di assistenza, manutenzione, riparazione e, soprattutto, sicurezza.
H2 A MILANO E ROMA - A fare risalire l'Italia nella seconda fascia potrebbero essere i piani che la dirigenza della filiale italiana sta pianificando per il prossimi mesi. Il desiderio è affiancare alla realtà alto atesina altri due poli dove fare provare le auto a celle a combustibile. Il primo è Milano, città dove è già attivo il progetto CHIC per la sperimentazione di autobus a idrogeno e dove si trova uno degli stabilimenti Linde per la produzione di H2 con relativo distributore. Impianto simile è presente a Roma, il secondo “obiettivo” della Hyundai Italia che prevede una strategia differente. Se nel capoluogo lombardo sono Comune e Regione i possibili partner privilegiati grazie alla sensibilità verso la mobilità sostenibile dimostrata in passato, nella Capitale l'intento è di dialogare con i gestori di taxi. La svolta, però, potrebbe arrivare a livello nazionale recandosi al Ministero dell'Ambiente per mostrare i progetti europei realizzati con i fondi comunitari che si potrebbero replicare anche nel Bel Paese.