COLPO DI SCENA FINALE - La quindicesima edizione del Rally di Sardegna ha visto lottare fino all’ultimo secondo tutti i protagonisti del classe regina WRC. Durante la prima tappa di venerdì è passato subito al comando Daniel Sordo con la sua Hyundai i20 (foto qui sopra), mentre il suo compagno di squadra Neuville, vincitore sull’isola lo scorso, si è subito ritrovato a inseguire gli avversari, dopo il danneggiamento dell’anteriore e un testacoda. La prova speciale 6 ha messo a dura prova il pilota della Toytota Yaris, Latvala, che dopo essersi ribaltato in un tornate ha corso le ultime speciali della giornata senza il parabrezza. Si è invece mostrato, fin dai primi momenti, agguerrito l’altro pilota della casa giapponese, Ott Tanak, secondo alla fine di venerdì e poi leader fino all’ultima prova (il power stage) di domenica dove la rottura del servosterzo lo ha costretto a regalare la vittoria a Sordo, rimasto in seconda posizione fino a quel momento. L’estone della Toyota è poi riuscito a completare la prova classificandosi quinto ad 1’30” di distacco.
LA CLASSIFICA - Buona la prestazione del team M-Sport, secondo sul podio con la Ford Fiesta WRC, guidata da Teemu Sunninen (foto qui sopra). Terzo posto per il pilota della casa coreana Mikkelsen, vincitore del power stage (che vale 5 punti addizionali per la classifica piloti). Fuori dai primi tre le Citroën C3 WRC, guidate da Lappi e dal campione in carica Sébastien Ogier. Nonostante la sfortuna l’estone Tanak ha guadagnato la testa del mondiale piloti (150 punti), seguito a breve distanza da Ogier (146) e Neuville (143), mentre la Hyundai ha esteso il vantaggio sulla Toyota nella classifica costruttori (242 punti a 198).
DIETRO LE QUINTE - Durante il weekend di gara abbiamo assistito all’impegnativo lavoro del team Hyundai Motorsport per preparare e, in alcuni casi, riparare le auto impegnate nelle difficili prove sugli sterrati della Sardegna. La i20 Coupé WRC nasce, infatti da una scocca di serie, ma ogni altra componente meccanica e aerodinamica viene sviluppata appositamente per le competizioni: sotto al cofano il 1.6 turbo a 4 cilindri sviluppa 380 CV e 450 Nm di coppia ed è accoppiato al cambio sequenziale a 6 marce e ad un’efficace trazione integrale mentre le vistose appendici della carrozzeria “schiacciano" al suolo la vettura. Nel corso di ogni rally e durante tutto il campionato il regolamento impone delle grosse limitazioni sul numero di pezzi di ricambio, così come sui tempi di intervento al parco assistenza sulla vettura. Ogni giornata di gara i meccanici hanno a disposizione due fasce da 20 minuti e una alla fine di ogni giorno da 45 minuti per lavorare sulla vettura, oltre a 10 minuti finali al termine della gara. Soltanto 8 uomini possono toccare l’auto in contemporanea: la loro attività si concentra innanzitutto sulla preparazione dell’assetto per i tipi di prova affrontati e sulla riparazione degli eventuali danni riportati alla meccanica o alla scocca. Alla fine di ogni tappa provvedono, invece, alla veloce sostituzione di moltissime parti (ammortizzatori, freni o addirittura il differenziale o il cambio), per garantire un chilometraggio uniforme di tutte la meccanica e per poter “rimettere a nuovo” più ricambi possibili, dato il limitato numero disponibile.