Al Rally Italia Sardegna, quinto round del Mondiale Rally 2022 (guarda più in basso il video con gli highlights) e unico a disputarsi in Italia, abbiamo avuto modo di osservare da vicino un team WRC all’inseguimento del titolo iridato. Grazie alla Hyundai, infatti, siamo letteralmente atterrati nel bel mezzo dell’azione durante un adrenalinico weekend ritmato da passaggi mozzafiato in rapida successione, trasferimenti in elicottero da una prova speciale all’altra, clima semi-tropicale e tanta, tanta polvere. I tre equipaggi della Casa sudcoreana hanno detto la loro tra le mille insidie degli sterrati sardi, rimarcando l’eccellente lavoro sostenuto dal team di Hyundai Motorsport nell’ardua impresa di recuperare punti preziosi e colmare il gap creatosi dalla fuga dell’attuale leader iridato Kalle Rovanperä alla guida della Toyota Yaris.
Nonostante il 34enne Ott Tänak - campione nel 2019 davanti a due pezzi da novanta come Thierry Neuville e Sébastien Ogier - avesse un cospicuo vantaggio da poter amministrare dopo la penultima giornata di gara, domenica non si è risparmiato: al volante della sua Hyundai i20 N Rally1, ha portato a casa due prove speciali su quattro, lasciando al compagno Neuville la vittoria nel Power Stage. Il pilota estone di Hyundai, grazie alla prima posizione finale ottenuta in terra sarda, si è portato così a sole tre lunghezze dalla seconda piazza occupata dal belga Neuville, che resta dietro Rovanperä nel Mondiale a 55 punti.
Nella giornata di sabato, dopo le tornate da cardiopalma delle vetture a Monte Lerno di Pattada prima (SS15) a Coiluna-Loelle poi (SS16) siamo rientrati al Service Park situato nel porto di Alghero in attesa delle vetture di Tanak, Neuville e Dani Sordo. Qui abbiamo avuto modo di confrontarci con Julien Moncet - vice direttore di Hyundai Motorsport - mentre a pochi metri di distanza i meccanici lavoravo sui tre bolidi in livrea celeste/rossoarancio fluo, veri e proprio mostri all-terrain che con le Hyundai i20 di serie condividono ormai giusto qualche pannello.
Meno aerodinamica rispetto alla stagione passata, meccanica meno raffinata - cambio a 5 marce con leva, non più paddle al volante - niente impianto di raffreddamento all'impianto frenante e vetture più pesanti per via del pacchetto elettrico sull'assale posteriore. Il motogeneratore da 100 kW, composto da inverter e pacco batterie forniti da Compact Dynamics a tutti i team in lizza, è stato tanto una rivoluzione quanto un’incognita per tutti.
“Abbiamo dovuto lavorare molto sull’affidabilità della powerunit, che è andata ad affiancare il 1.6 turbo da 380 CV derivato direttamente dalla generazione di propulsori che ha spinto le WRC Plus dal 2017 al 2021”, ha sottolineato Moncet. “Trovare la soluzione migliore per integrare questa tecnologia al motore a combustione è stata la sfida più grande per i nostri ingegneri nell’ultimo anno”.
“I piloti, all’inizio, durante i test, non erano certo felici per l’introduzione di questa feature totalmente inedita in vettura”, ha aggiunto Julien Moncet, “ma dopo tante ore di sviluppo e sacrifici abbiamo finalmente trovato un set up ottimale che li ha accontentati e ha dato loro modo di poter esprimere tutte le loro potenzialità. Uno sforzo notevole a livello di risorse, non solo economiche ma anche umane e temporali”.
Una delle problematiche maggiori è stata quella di far fronte al calore generato in abitacolo dal impianto ibrido, che “scorre” dall’anteriore al posteriore nella sezione di telaio sottostante al sedile del navigatore. “Nessuno era pronto a questa interazione ibrida, ogni team ha avuto feedback e inconvenienti differenti, ma oggi possiamo certamente affermare che questi vizi tecnologici iniziali sono stati eliminati e Hyundai può matematicamente lottare ancora per la conquista di un Mondiale che, benché lontano, non è più irraggiungibile”. E il piazzamento primo-terzo posto al Rally Italia Sardegna 2022 ne è la prova.