Tra le novità dello stand Renault c’è il prototipo Initiale Paris, che anticipa elementi della futura Espace. Su cosa punta? Anzitutto sulle forme accattivanti, ispirate al mondo dei suv. Ma non trascura la spaziosità né la luminosità dell’abitacolo, imprescindibili per la futura Espace, che vedremo alla fine del 2014.
E poi c’è l’eleganza e la cura per i dettagli dell’abitacolo…
Sì, del resto anche il nome Iniziale Paris è quello già usato per le versioni più ricche di alcuni modelli. A questa firma vogliamo dare in futuro ancora più risalto.
Intende con una gamma di prodotti, come fa la Citroën con la linea DS?
No, almeno inizialmente. Creare una linea di prodotti è un processo lungo (e costoso…). Però fin da subito vogliamo sottolineare l’approccio “premium” di alcuni modelli Renault.
Sempre guardando al futuro, avrete delle vetture ibride, oltre alle elettriche?
Noi lavoriamo a 360 gradi sulle diverse tecnologie per ridurre consumi ed emissioni. La nostra politica è di proporre una soluzione se ha un costo accettabile per il cliente. Così è oggi per le nostre elettriche. Le vetture ibride più interessanti sono le Plug-in, che si ricaricano dalla presa e possono percorrere qualche decina di chilometri in modalità elettrica. Invece, le ibride tradizionali non danno vantaggi significativi rispetto alle auto a gasolio. Al momento, pero, le ibride ricaricabili non sono ancora pronte per una diffusione di massa, visti i costi delle batterie che si sommano a quelli del motore termico.
Proprio guardando ai costi, avete sviluppato una piattaforma modulare con la Nissan. Che impatto avrà?
Sarà applicata ai modelli di segmento C (come la futura Mégane) e D (l’erede della Laguna) nelle diverse declinazioni: berline, station wagon, monovolume e suv. Prevediamo di utilizzarlo per almeno 1.600.000 unità, riducendo i costi di sviluppo rispetto al passato almeno del 30%.
A proposito di suv, quando ne vedremo una di taglia media?
Ci arriveremo, perché quello di suv e crossover è un mercato in forte crescita. Lo stiamo vedendo anche con la compatta Captur, che attrae sempre più clienti.
Ormai non è lontano il debutto della nuova Twingo. Uno dei frutti dell’accordo tra Renault e Daimler…
Sì, grazie allo sviluppo congiunto della Twingo, che arriverà all’inizio del 2014, con il nuovo modello Smart abbiamo potuto ridurre i costi di progettazione di un’architettura per noi completamente nuova. Infatti, entrambe avranno motore e trazione posteriori per ottimizzare il rapporto ingombri/abitabilità. Inoltre, possiamo sfruttare l’esperienza di Daimler nella valorizzazione della qualità percepita. Collaboriamo con il gruppo tedesco anche sullo sviluppo di nuovi motori quattro cilindri a benzina, su cui al momento non posso aggiungere ulteriori dettagli…