ESCALATION - Benzina alle stelle in Italia: per un litro in modalità self, servono in media 1,854 euro. Lo certifica l’Osservaprezzi carburanti del ministero dello Sviluppo economico. Quanto al servito, si vola a 1,989 euro. Invece, il gasolio è rispettivamente a quota 1,728 e 1,867 euro. Brutte notizie anche per chi ha l’auto a Gpl: i prezzi vanno da 0,819 a 0,835 euro/litro. Ma a stare peggio sono gli automobilisti con vettura a metano: questo gas si posiziona tra 1,745 e 1,838 euro il kg, quando per molti anni era rimasto attorno a 1 euro.
RADDOPPIO IN VENT’ANNI - In venti anni, i prezzi della benzina sono cresciuti dell’81%, quelli del diesel del 99%. Per i consumatori, si tratta di un aggravio di spesa di complessivi 45,4 miliardi di euro. Va da sé che lo Stato, grazie alle accise e all’Iva abbia incassato 20 miliardi in più: le tasse compongono circa due terzi del prezzo alla pompa. I dati sono emersi dalla ricerca effettuata da due soggetti: l'associazione Consumerismo No Profit e il Centro ricerca e studi di ''Alma Laboris Business School''.
ALLARME INFLAZIONE - Intanto, l’Istat snocciola dati preoccupanti. A gennaio 2022, su base annua, stima per l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività un aumento del 4,8% su base annua. L’ulteriore boom dell’inflazione è dovuta specie ai prezzi dei beni energetici, fra cui carburanti, elettricità e gas.
LA QUESTIONE RUSSA - Tutte da verificare, adesso, le conseguenze della tensione Russia-Ucraina. Il petrolio è ai massimi dal 2014, attorno a 95 dollari al barile. Stando a Andy Lipow, presidente della Lipow Oil Associates, se ci dovesse essere un taglio netto delle forniture di petrolio russo all'Europa, “potremmo vedere i prezzi del petrolio aumentare di altri 10-15 dollari, portando il greggio europeo a circa 110 dollari al barile”. Con ulteriori, pesanti ricadute sui prezzi alla pompa.