GIÀ MOLTE PRENOTAZIONI - La Tesla attualmente sta dedicando molte risorse per ottemperare al grande numero di prenotazioni della Model 3. La produzione sta pian piano andando a regime al punto che le vetture uscite dalle linee di assemblaggio sono circa 5.300 a settimana, vicino al target di 6.000 unità fissato dalla società. L’azienda di Elon Musk però, oltre alla Model 3, deve iniziare la produzione di un altro prodotto: il Tesla Semi. Si tratta del camion elettrico presentato a novembre 2017 che ha ricevuto diversi preordini da aziende come Anheuser-Busch, Pepsi e UPS.
LO DICONO I “RUMOR” - Elon Musk aveva dichiarato che la produzione del Tesla Semi sarebbe partita nel 2019. Nella recente call con gli investitori l’imprenditore americano ha affermato che sono stati fatti dei progressi sul Semi senza però svelare nulla di più. Secondo alcuni rumor provenienti da un’azienda che ha prenotato il camion elettrico però la timeline del Semi potrebbe subire uno slittamento. A diffondere questa notizia è stato il vice Presidente dei servizi di flotta di NFI Industries, James O'Leary, il quale, durante una conferenza dell’Università della Pennsylvania ha dichiarato che alla sua compagnia, che ha ordinato 10 Tesla Semi, gli è stato riferito che le consegne inizieranno nel 2020.
EFFETTO TESLA - NFI è tra le aziende più coinvolte nell'elettrificazione degli autotrasporti. Anche il settore dei trasporti pesanti su gomma ha subito “l’effetto Tesla”. Un effetto che è palpabile anche dalla conferma della produzione di eCascadia, il camion elettrico annunciato dal Gruppo Daimler. Per quanto concerne le caratteristiche tecniche l’autonomia del Tesla Semi dovrebbe oscillare da 480 a 800 km a seconda del tipo di batteria. La potenza del “mostro” elettrico è garantita da 4 motori indipendenti collocati sull’assale posteriore.
I SOLITI DUBBI - Questo rumor relativo alla commercializzazione del Tesla Semi, anche se non è stato confermato, aumenta i dubbi sulla mancanza di un’accurata pianificazione da parte dell’azienda americana, soprattutto in virtù del fatto che ancora non è stato comunicato in quale impianto verrà assemblato, visto che lo stabilimento di Fremont è praticamente a piena capacità.