Ore 04:30: un’intensa nuvola di fumo si eleva nello showroom Tesla di Roma, in zona Torre Angela. Il forte odore acre degli pneumatici bruciati ha richiamato l’attenzione di un testimone, che ha dichiarato a Roma Today: "Ho contattato io i pompieri. Le fiamme erano alte, sentivamo come delle miccette che scoppiavano. Dopo l'arrivo dei vigili del fuoco ha iniziato a suonare l'allarme".
Questa è la “fotografia” della scena che il testimone si è trovato di fronte al concessionario Tesla. Fortunatamente, nell’incendio che ha coinvolto e distrutto 17 vetture, non è rimasto ferito nessuno. Le conseguenze, considerando che lo showroom sito in zona Torre Angela è vicino al Grande Raccordo Anulare, potevano essere molto gravi.
Al momento c’è il massimo riserbo sulle cause che hanno provocato l’incendio, con gli investigatori che stanno analizzando il terreno nelle zone attigue a via Serracapriola, oltre alla visione delle immagini di videosorveglianza. Gli inquirenti non hanno scartato alcuna ipotesi, comprese le cause dolose. Si parla anche di un possibile cortocircuito di una vettura durante la ricarica.
Di certo questo è solo l’ultimo episodio che ha coinvolto le autovetture Tesla che, anche nella Capitale d’Italia (nella Garbatella e nella zona San Paolo), sono state vandalizzate. Un movimento di attivisti le ha prese di mira a causa delle posizioni politiche di Elon Musk e del suo ruolo nell’amministrazione Trump. La situazione è grave e potrebbe sfuggire di mano da un momento all’altro, con i possessori di Tesla che devono prestare molta attenzione al luogo dove parcheggiano la propria auto.
La compagnia di Elon Musk sta risentendo molto delle scelte politiche dell’istrionico miliardario sudafricano. Le vendite in Europa sono diminuite del 49%, con un rovinoso calo del 70,6% in Germania.