MENO SOLDI E TEMPO - Chi sperava che anche per il 2010 sarebbero stati riproposti degli incentivi alla rottamazione sostaziosi quanto quelli del 2009 resterà deluso. Dopo una prima bozza che aveva diffuso il Sole 24 Ore (leggi qui la news), dalle pagine del Corriere della Sera arriva una nuova indiscrezione: bonus ridotto da 1.500 a 700-800 euro su un periodo di soli 6 mesi. Importi che dovrebbero essere però maggiori per chi rottama una vecchia auto a favore di una vettura alimentata a metano, Gpl o ibrida.
TEMPI MATURI - Prenderebbe piede così la “exit strategy” voluta dal governo, per porre gradualmente fine a un meccanismo che vizia il mercato e incide non poco sulle casse dello Stato: quelli del 2009 sono costati oltre un miliardo di euro (leggi qui per saperne di più). Secondo gli analisti, per la seconda metà del 2010 dovrebbe esserci una ripresa economica generale, tale da garantire al settore auto di andare avanti con le proprie gambe.
D'altra parte, quanto le campagne alla rottamazione influenzino il comportamento dei consumatori lo si apprende dalle stime delle vendite di questo mese. Per l'Unrae, gennaio si chiuderà con un calo di oltre il 7% delle immatricolazioni rispetto allo stesso mese del 2009, a recessione economica già iniziata (leggi qui per saperne di più).
L'OMBRA DEL RICATTO - Sulla scelta del governo di dimezzare gli incentivi del 2010, rispetto a quelli del 2009, ci potrebbe essere anche un messaggio diretto alla Fiat, che ha annunciato di mettere in cassa integrazione per due settimane i 30 mila dipendenti degli impianti italiani (leggi qui la news).
Un'azione bollata come un “ricatto” dal Ministro dei trasporti Altero Matteoli. Ma difesa dal presidente della Fiat Montezemolo: "è la diretta conseguenza del crollo degli ordini in gennaio, addirittura peggiore rispetto a un anno fa, quando il mercato toccò il picco più basso."
TERMINI IMERESE - A margine della presentazione della nuova Ferrari da Formula 1 (leggi qui la news), Montezemolo ha ribadito l'intenzione della Fiat di collaborare con il governo e le parti sociali per non lasciare a casa lavoratori. Riguardo di Termini Imerese ha detto che "le condizioni di svantaggio competitivo dell'impianto e la non economicità industriale rendono impossibile proseguire. D'altra parte, portare a Pomigliano una vettura come la Panda è una decisione impegnativa e coraggiosa: dimostra che la Fiat ha a cuore lo sviluppo del Paese."
Dichiarazioni che dovrebbero aver rasserenato l'atmosfera un po' infuocata di questi giorni, in attesa dell'incontro che si terrà oggi tra i rappresentati del Gruppo torinese e la parti sociali con il ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola.