Tutelare la sicurezza di chi circola sulle nostre strade, pedoni e non solo, è ormai diventato un imperativo, non solo per le case automobilistiche grazie alla presenza di quelli che vengono chiamati dispositivi di assistenza alla guida, ma anche attraverso regole ad hoc. È infatti in crescita il numero di amministrazioni cittadine che stanno introducendo limitazioni alla velocità in città pensando così di poter ridurre il numero di incidenti sulle nostre strade. Essere prudenti quando ci si mette al volante è indispensabile, anche se a volte può bastare anche una piccola distrazione per commettere un’irregolarità e andare incontro a una sanzione o avere un incidente. È proprio per questo che alcune amministrazioni stanno ora intervenendo con alcune misure ad hoc, volte a rendere più responsabili i conducenti.
L’idea di rendere i 30 km/h come limite massimo in città è arrivata su sollecitazione dell’Unione Europea, che ha pensato a quanto fosse urgente pensare a una legge specifica in ognuno degli Stati membri: “Elaborare una raccomandazione per applicare limiti di velocità sicuri, in linea con l'approccio del "sistema sicuro" per tutti i tipi di strada, quali velocità massime di 30 km/ora, come regola generale, nelle zone residenziali e nelle zone con un numero elevato di ciclisti e di pedoni, con la possibilità di applicare limiti più elevati nelle principali arterie stradali con un'adeguata protezione degli utenti della strada vulnerabili; invita gli Stati membri a dare priorità agli investimenti nel controllo della velocità e in una comunicazione di qualità sulla centralità della velocità e della sua gestione; invita gli Stati membri ad applicare sanzioni dissuasive della velocità, compresi sistemi di penalità a punti, e a valutare la possibilità di prevedere corsi di sensibilizzazione sulla velocità per riabilitare i recidivi” - si legge nella risoluzione approvata il 6 ottobre 2021 del Parlamento Europeo.
Per quanto riguarda l’Italia sembrano però essere ancora poche le realtà che hanno recepito quanto sia importante fare qualcosa di concreto per invitare a ridurre la velocità. La prima città che ha già pensato a una misura specifica, destinata a entrare in vigore da giugno 2023 è Bologna. Il limite a 30 km/h non sarà però valido in tutta la città, è bene precisarlo: in alcune strade a scorrimento veloce il limite resterà infatti pari a 50 km/h, mentre ci saranno alcune zone residenziali dove non sarà addirittura possibile superare i 10 km/h. Successivamente anche Torino ha deciso di seguire l’esempio del capoluogo emiliano: qui il limite di 30 km/h sarà valido nelle strade senza diritto di precedenza, mentre nel resto della città il limite sarà di 50 km/h. Non c’è però ancora una data ufficiale in merito a quando il provvedimento diventerà esecutivo.
Ci sono invece altre realtà dove il limite è già attivo da tempo, anche se non in tutto il territorio: è il caso di Cesena (lo ha fatto addirittura nel 1998), Olbia, Reggio Emilia, Vicenza, Verona, Firenze, Genova, Caserta, Bergamo, Arezzo e Cuneo, mentre Parma farà questo passo dal 2024. Milano, Roma e Napoli, le città più trafficate e popolose del nostro Paese, invece, non sembrano per ora essere interessate a muoversi in questa direzione.