IN QUESTO, SIAMO IMBATTIBILI - Sono ben 103 le città italiane dotate di zone a traffico limitato. È un record europeo, con le altre nazioni che arrancano senza alcuna possibilità di raggiungerci: in Germania le città con Ztl sono 43, nei Paesi Bassi 14, e solo 13 in Gran Bretagna. La Francia si ferma a quota 6, mentre Belgio e Danimarca a 3. Lo ha rilevato la società di consulenza aziendale AlixPartners, in un’indagine sul tema delle prospettive di sviluppo per la mobilità sostenibile e per l'auto elettrica, i cui risultati sono stati illustrati nel corso della manifestazione Missione Mobilità, promossa a Milano da Amoer (Associazione per una mobilità equa e responsabile).
MULTE SALATE - L’obiettivo delle “normali” zone a traffico limitato (anomalo il caso di Milano, che fa pagare l’accesso a una
Ztl insolitamente estesa quale l’Area C, vedi
qui) è di ridurre il traffico e, quindi, lo smog. Chi viene “pizzicato” da una telecamera a varcare una “soglia proibita” riceve a casa una multa di circa 95 euro, spese di notifica incluse. Ma i risultati non paiono incoraggianti: metropoli paralizzate nelle ore di punta e sforamento continuo dei limiti alle polveri sottili imposti dall’Unione europea. Senza che ne abbia beneficiato il mercato delle auto elettriche, nonostante la diffusione delle Ztl in cui le macchine a batteria possono circolare: nel 2012, sono state solo 524 le automobili solo “a corrente” vendute in Italia, l'80% delle quali acquistate da società di noleggio. I comuni stanno facendo le scelte giuste in materia di eco-mobilità?