SVECCHIARE L'IMMAGINE - La prima ad arrivare dovrebbe essere la suv che, secondo i ben informati, è già confermata per la produzione nel 2016. Già all'inizio di settembre al Salone di Francoforte dovrebbe arrivare una concept che ne anticipa il design. La casa inglese punterà molto sullo stile per cercare di conquistare quei clienti che ora si rivolgono alle varie BMW X3, Audi Q5 e anche alla Porsche Macan (prevista nel 2014). Chi l'ha vista sostiene che l'impostazione della suv Jaguar, che si potrebbe chiamare XQ, è simile a quella della Infiniti FX, quindi con un profilo spiovente da coupé pur essendo un'auto destinata alle famiglie giovani (e benestanti).
TUTTA D'ALLUMINIO - Quello di svecchiare l'immagine è una priorità della casa inglese che da sempre ha una clientela un po' in la con gli anni, legata anche al fatto che le sue auto non costano meno di 50 mila euro. La XQ, nelle intenzioni della Jaguar, dovrebbe diventare la loro Range Rover Evoque, un modello che diventa di moda e tira le vendite. Dal punto di vista tecnico la suv Jaguar dovrebbe adottare una versione più piccola della piattaforma PLA in alluminio, che viene impiegata dalla Range Rover, e verrà utilizzata anche per la berlina concorrente della BMW Serie 3 prevista nel 2015 (qui per saperne di più). Meccanicamente non mancherà la trazione integrale abbinata alla nuova generazione di motori a quattro cilindri benzina e diesel in via di sviluppo in quel di Coventry. Verranno affiancati dai motori V6 esistenti.
PROSPETTIVE INCERTE - Se la Jaguar XQ sembra ormai confermata, c'è un altro progetto che gli inglesi stanno valutando: si tratta di una concorrente di Audi A3 e Mercedes A. La spinta verso auto più economiche verrebbe dalla necessità di abbassare il valore medio delle emissioni di CO2 per la marca. Le norme europee ragionano infatti in termini di gamma-costruttore e dunque produrre un modello più piccolo di quelli che costituiscono l’offerta Jaguar sarebbe un modo per abbassare tale media, anche se c’è chi fa notare che comunque uno o due modelli con poco meno di un centinaio di grammi di CO2 per chilometro - come sarebbe possibile - non cambierebbe di molto la situazione, date le caratteristiche degli altri modelli Jaguar. Questo rispetto alle normative che entreranno in vigore nel 2020 (95 g/km come valore medio di gamma).
NIENTE DI DECISO - Inoltre c'è il problema dei costi. Per un'auto intorno ai 430 cm servirebbe una nuova architettura per una disposizione meccanica a trazione anteriore, due cose che la Jaguar non ha e che costerebbe miliardi sviluppare. Una soluzione potrebbe essere quella di condividere i costi di sviluppo con dei futuri modelli della indiana Tata, proprietaria della Jaguar, ma questa è ancora una cosa tutta da valutare.