UN PEZZO DI STORIA - Ancora priva di un'erede, almeno secondo i "jaguaristi" più ortodossi, la Jaguar E-type si appresta a festeggiare i primi 50 anni. Presentata ufficialmente al Salone di Ginevra del 1961, la E-type è universalmente riconosciuta come un pezzo della storia dell'automobile. Le sue forme eleganti, opera di Malcom Sayer, un ingegnere aeronautico, le sono valsi diversi riconoscimenti, non ultimo quello di Enzo Ferrari, che la definì “l'auto più bella del mondo”, e un spazio fisso al Moma, il celebre museo di arte moderna di New York.
TANTI FESTEGGIAMENTI - Per la ricorrenza del 50° anniversario, la Jaguar organizzerà una serie di eventi dedicati nel corso del 2011: inizieranno al Salone dell'Auto di Ginevra 2011 e proseguiranno nelle celebrazioni al Goodwood Revival ed al Festival of Speed, al Concours d'Elegance di Pebble Beach, al Gran premio Old Timer del Nürburgring ed una serie di eventi mondani per i clienti Jaguar. In Italia diventata famosa anche per essere l'auto di Diabolik, il personaggio dell'omonimo fumetto, ma è stata anche l'auto di diversi vip dell'epoca come il calciatore George Best e gli attori Brigitte Bardot, Tony Curtis e Steve McQueen.
La Jaguar E nella versione spider.
UN BOLIDE PER I TEMPI - Rimasta in vendita per 14 anni, la Jaguar E-type è stata prodotta in più di 70.000 esemplari con carrozzeria coupé e cabrio. La prima versione era dotata di un 3.8 sei cilindri in linea da 268 CV e 359 Nm di coppia che, secondo la Jaguar, le facevano raggiungere i 242 km/h, rendendola l'auto di produzione di serie più veloce del mondo. Nel 1965 la cilindrata sale a 4,2 litri, mentre nell'ultima serie, prodotta dal 1971 al 1975, il sei cilindri viene sostituito con poderoso V12 di 5,3 litri. Nel corso degli anni la Jaguar E-type ha subito diverse modifiche (più o meno leggere) alla carrozzeria, all'impianto frenante e alle sospensioni posteriori: quelle ad assale rigido della prima versione sono state sostituite da ruote indipendenti. Oggi è una delle auto più ricercate dai collezionisti per le sue quotazioni non proibitive (tra i 40 e i 90 mila euro per gli esemplari migliori), per le sue forme senza tempo e per le prestazioni tutto sommato ancora elevate per gli standard attuali.