RECORD BATTUTO - Sembrava impossibile che un’auto riuscisse a migliorare il tempo fatto registrare poche settimane fa dalla Bugatti Chiron, in grado di accelerare da fermo a 400 km/h e poi arrestarsi in meno di 42 secondi (qui la news). E invece il record è stato migliorato dopo pochi giorni: ci è riuscita la Koenigsegg Agera RS, a cui sono bastati 36,44 secondi per effettuare la stessa prova di accelerazione e frenata. La coupé è stata guidata dal collaudatore ufficiale Niklas Lilja sulla pista dell’ex aeroporto danese di Vandel Airfield (video qui sotto), lunga a sufficienza per consentire alla Agera R di scatenare tutti i suoi 1.379 CV: secondo il racconto della Kenigsegg, la sportiva ha avuto bisogno di 1.958 metri per raggiungere i 400 km/h (in 26,88 secondi) e di altri 483 metri per arrestarsi (in 9,56 secondi).
TUTTO ALL’IMPROVVISO - La Koenigsegg programmava da tempo un test del genere, tanto da volerlo realizzare con la più sofisticata Regera (ancora in fase di sviluppo). L’azienda svedese potrebbe aver cambiato idea dopo l’exploit della Bugatti e ha utilizzato per l’occasione una vettura destinata agli Stati Uniti, dotata del pacchetto di elaborazione 1MW per il motore V8 biturbo 5.0, che fa aumentare la potenza massima dai 1.176 CV della normale Agera RS. L’unica altra miglioria è stata l’aggiunta di una gabbia di sicurezza smontabile, prevista dalla Koenigsegg come optional. I freni sono in materiale composito. Il costruttore pensava di stabilire il record sulla pista di prova a Papenburg, in Germania, ma il brutto tempo nel fine settimana desiderato hanno costretto la Koenigsegg a rivedere i programmi e caricare l’auto in tutta fretta su una bisarca diretta sulla pista in Danimarca.
AERODINAMICA RIVISTA - La conferma per l’utilizzo della pista è arrivata soltanto 12 ore prima del test, secondo il racconto della Koenigsegg, che in questo lasso di tempo ha dovuto guidare 4 ore per raggiungerla e non ha avuto neanche il tempo di rimuovere le pellicole a protezione della carrozzeria. I tecnici hanno dovuto calibrare l’ala posteriore per farla rendere al meglio a velocità così elevate, anche se le difficoltà maggiori sono state incontrate da Lilja: l’asfalto della pista non era in condizioni ottimali e ha impedito all’auto di scaricare a terra la potenza senza pattinamenti, se è vero che il controllo di trazione è intervenuto anche nel passaggio fra la terza e la quarta marcia a 183 km/h. Lilja ha iniziato la frenata a 403 km/h, quindi il tempo di 36,44 secondi è ottenuto dal calcolo facendo iniziare la frenata a 400 km/h. Il passaggio 0-403-0 km/h è stato portato a termine in 37,28 secondi.