IBERNAZIONE - La storia automobilistica della Saab è finita da diversi anni ormai, ma il suo “fantasma” continua a tormentare. La NEVS (National Electric Vehicle Sweden), che ha rilevato le attività della Saab Automobile nel 2012, ha infatti attivato ciò che viene definito un “piano di ibernazione”, una misura estrema che riduce i costi in modo drastico per evitare il fallimento. Il piano prevede il licenziamento di circa il 95% della forza lavoro, vale a dire 320 dei 340 dipendenti dell’ex stabilimento Saab di Trollhättan, in Svezia.
CRISI EVERGRANDE - Fondata nel 2012 come erede della Saab, nel 2017 la NEVS iniziò la produzione della 9-3EV (nella foto), conversione elettrica della Saab 9-3, e nel 2019 è stata acquisita dal gigante cinese del settore immobiliare Evergande. Il Gruppo è a sua volta in grandi difficoltà per la crisi immobiliare in Cina. Secondo indiscrezioni rivelate dal portale Saab Planet, la NEVS avrebbe dovuto essere venduta a un nuovo proprietario a gennaio, ma il piano di ibernazione imposto da Evergrande fa intuire che l’acquisto non sia stato concluso.
TRATTATIVE FALLITE - “La nostra decisione arriva dopo che i proprietari Evergande e i nostri potenziali investitori non sono riusciti a finalizzare i negoziati”, ha confermato Nina Selander, amministratore delegato ad interim di NEVS che ha accettato il lavoro solo due giorni prima dell’annuncio del piano di ibernazione. La NEVS ha assicurato di aver già iniziato a trattare con i sindacati competenti per garantire al personale supporto e consulenza legale. Il processo durerà circa 6 mesi.