AUTO SAPIENS - L’Intelligenza artificiale (IA) è ormai radicata dentro le nostre auto. Al contrario di quanto si crede, la sua presenza non è un fenomeno recente, ma un processo in continuo sviluppo iniziato almeno trent’anni fa, con l’adozione dei primi sistemi elettronici di sicurezza. Un processo d’espansione che ha portato il mercato dell’IA nel settore dell’auto a valere tre miliardi di dollari. Ultimamente, l’integrazione nei sistemi multimediali dei chatbot come ChatGPT (un software che riconosce il linguaggio naturale dell’utente ed è in grado di dare risposte precise “scandagliando” il web) è l’ultimo passo di un percorso destinato a trasformare l’esperienza di guida. Una visione condivisa da Michele Crisci, presidente dell’Unrae (l’Associazione dei costruttori esteri), durante un evento organizzato dall’università Luiss di Roma: “L’Intelligenza artificiale promette di semplificare la complessità tecnologica con l’obiettivo di avere un’interfaccia uomo-automobile sempre più facile da gestire e personalizzabile. Proprio a questo stanno lavorando le case associate, per raggiungere livelli di sicurezza e di comfort sempre più elevati, consentendo la massima serenità durante il viaggio.”
FRA OPPORTUNITÀ E SFIDE - A oggi, l’industria dell’auto utilizza solo il 20-30% delle possibilità concesse dall’Intelligenza artificiale; una percentuale che, secondo le stime balzerà, entro il 2030, al 100%. D’altro canto, lo sviluppo dell’IA rappresenta una sfida ciclopica per le case automobilistiche che, per tenersi al passo, da qui a sei anni prevedono di sborsare in ricerca e sviluppo qualcosa come 70 miliardi di dollari. Inoltre, per ora il rapporto con le aziende proprietarie dei software che fanno “vivere” l’IA dentro le vetture è di serena collaborazione, ma in futuro non si può escludere una rivalità per il predominio sui dati raccolti durante la guida.
(RI)SCOPRIRE L’UOMO - Guida semiautonoma, sistemi di guida drive by-wire (cioè con collegamenti via cavo e non più meccanici), impianti multimediali con riconoscimento facciale dei passeggeri, comandi gestuali attivabili con movimenti del corpo, assistenza vocale interattiva, climatizzazione biometrica (basata sulla temperatura corporea) sono solo alcune delle funzioni (in parte già disponibili) sui veicoli che sfruttano l’Intelligenza artificiale. Nei prossimi anni, con l’IA, le nostre vetture saranno in grado di leggere e interpretare il nostro stato psicofisico (pensate alle risposte “emotive” che riescono già a elaborare gli assistenti vocali come Amazon Alexa, Google Assistant e Siri delle Apple), consigliandoci soluzioni per migliorare l’esperienza a bordo. L’auto che verrà sarà quindi altamente elettrificata e “pensante”, in grado cioè di interagire con il guidatore elaborando informazioni e apprendendo dalle sue abitudini. Per soddisfare tutte queste esigenze sarà necessario molta capacità di calcolo e tantissima energia elettrica, che dovrà essere supportata da batterie sempre più capienti.
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