LA VICENDA RISALE AL 2017 - La Commissione europea ha chiesto all'Italia di applicare sanzioni per l'utilizzo improprio di dispositivi di manipolazione delle emissioni dei veicoli (i cosiddetti defeat device). La procedura di infrazione contro l’Italia è stata aperta nel maggio 2017, quando il ministero dei trasporti tedesco ha trovato su alcune auto diesel del gruppo FCA (Fiat 500X, Fiat Doblò e Jeep Renegade) un dispositivo capace di disinserire i sistemi di trattamento degli scarichi dopo 22 minuti dall’avviamento, creando così una “finestra” per le emissioni in eccesso di NOx (ossidi di azoto).
MANCATA VIGILANZA - L'esecutivo dell'Unione europea aveva quindi avviato, quattro anni fa, un'azione legale contro l'Italia per non aver vigilato sulle accuse di frode nei test sulle emissioni da parte di FCA, ora parte del gruppo Stellantis. La Commissione ha dichiarato di aver chiesto all'Italia di spiegare la sua mancata vigilanza in merito all'obbligo di far rispettare le norme sulle emissioni basate sul regolamento europeo.
RICHIAMO MA NIENTE SANZIONI - Secondo quanto stabilito dal regolamento, gli stati membri sono tenuti a stabilire e attuare norme sulle sanzioni per l'uso di dispositivi vietati, che ostacolano l'efficienza dei sistemi di controllo delle emissioni. La Commissione ha specificato che l'Italia ha ordinato un richiamo obbligatorio dei veicoli interessati senza tuttavia aver applicato le sanzioni.
ORA DEVE AGIRE - L'Italia ha ora due mesi per rispondere e prendere le misure necessarie, altrimenti la Commissione potrebbe decidere di deferire il caso alla Corte di giustizia dell'Unione europea. Stellantis e il ministero dei Trasporti italiano al momento non hanno rilasciato dichiarazioni.