AVEVA MOTORIZZATO L’URSS - I vertici della casa automobilistica russa Autovaz lo avevano annunciato lo scorso agosto (leggi qui la news): la mitica Zhiguli era pronta per la pensione. Ora è arrivato l’annuncio della sospensione definitiva della produzione, che porrà fine alla lunga storia della vettura che ha motorizzato l’Unione Sovietica.
COSTAVA 34 STIPENDI - Realizzata sulla base della Fiat 124, il 19 aprile del 1970 uscì dagli stabilimenti di Togliattigrad la prima Zhiguli, ovvero la Vaz 2101. Allora costava 5500 rubli, l’equivalente di 34 mensilità di un operaio sovietico. Il costo elevato, tuttavia, non impedì alla Zhiguli di diventare un’auto popolare. Per comprarla si faceva addirittura la fila. Col tempo, la Zhiguli divenne il simbolo della crescita industriale dell’Unione Sovietica e costituì una voce importante dell’export sovietico nel mondo comunista di allora, nell’Europa orientale, in Africa e in America Latina. Ancora oggi a Cuba se ne vedono parecchie, accanto alle vecchie Cadillac Eldorado, Chevrolet Bel Air, Chrysler Windsor o Pontiac Star Chief. Dal 1970 la Vaz ha prodotto la Zhiguli 2101 in quasi 17 milioni di esemplari.
LA FINE DI UN’EPOCA - Ora, dopo 42 anni, nonostante il suo prezzo ancora competitivo (circa 5.000 euro), la Zhiguli ha perso il fascino degli albori, e anche in Russia appare come un’auto antiquata, adatta alle steppe desolate dell’Asia, per la sua robustezza, la semplicità delle riparazioni e la grande diffusione dei pezzi di ricambio. Nelle città, però, dove chi può punta sulle moderne Suv e berline straniere, è poco amata: nel primo trimestre dell'anno ne sono state vendute solo 34.018, con un crollo delle immatricolazioni di oltre il 76%. Oggi la Zhiguli è ancora molto diffusa nelle repubbliche caucasiche. Ma nel giro di pochi anni anche i modelli ancora circolanti scompariranno: è la conclusione di un lungo capitolo.