METTETEVI IN CODA… - Dal 4 marzo sulla
Lamborghini Huracán LP 610-4 (leggi
qui la news) si accenderanno i riflettori della rassegna elvetica. Nell’attesa di poterla ammirare “dal vivo”, diamo un’occhiata alla meccanica della nuova supercar che, lo ricordiamo, secondo la casa brucia lo “0-100” in soli 3,2 secondi e tocca i 325 km/h di velocità massima. Numeri da capogiro, che i primi fortunati proprietari (sono già più di 1000 le prenotazioni, a “scatola chiusa”), dopo aver staccato un assegno di 201.000 euro, potranno sperimentare di persona dal prossimo giugno, quando verranno consegnate le prime Lamborghini Huracán LP 610-4.
PER 40 CAVALLI IN PIÙ - Cominciamo dal motore della Lamborghini Huracán, che è aspirato e dotato di quattro alberi a camme in testa. Si tratta della versione ampiamente riveduta del 10 cilindri (a V di 90°) della Gallardo, sempre posto in posizione longitudinale, alle spalle di guidatore e passeggero (da qui la sigla LP, longitudinale posteriore). Questo 5.2 eroga 610 CV (come sottolineato nella sigla dell’auto), 40 in più di quello delle Gallardo più potenti (la Superleggera e la SquadraCorse), e ha l’iniezione diretta e, al contempo, indiretta. Infatti, gli iniettori sono due per ciascun cilindro: uno nella camera di combustione, l’altro nel condotto di aspirazione. Il primo funziona all’avvio del motore e quando sono richieste le massime prestazioni. Il secondo, quando si viaggia a bassi regimi, riducendo così le emissioni inquinanti (specie di particolato) e, anche grazie allo Stop&Start, rispettando al meglio la severa normativa Euro 6. Ai medi regimi, infine, i due iniettori lavorano simultaneamente. Le bielle sono in acciaio forgiato mentre i pistoni sono, come il resto del motore, in alluminio. Per ridurre l’ingombro in altezza del V10, la lubrificazione è a carter secco, cioè con il serbatoio dell’olio separato (come nelle auto da corsa).
IL PRIMO “DOPPIA FRIZIONE” - Al posto dei precedenti cambi (per la Gallardo c’erano un robotizzato o un manuale), la Lamborghini Huracán auto della casa con un’unità a doppia frizione. Montata nella parte posteriore dell’auto, all’altezza del retrotreno per ripartire al meglio il peso fra i due assi, è dotata di launch control. Il sistema, attivabile con un tasto, permette accelerazioni fulminee dosando automaticamente la coppia motrice per non far slittare i pneumatici. Naturalmente, è prevista anche la modalità manuale per inserire le sette marce con le lunghe leve dietro il volante. A proposito, quest’ultimo raggruppa tutti quei comandi (indicatori di direzione, accensione dei fari e del tergicristallo) di solito concentrati nelle levette sul piantone dello sterzo. Inoltre, con la levetta rossa nella razza inferiore del volante, il guidatore può selezionare una delle tre modalità di guida (Strada, Sport e Corsa). Cambiano la risposta del motore (compreso il rombo), del cambio, dello sterzo, delle sospensioni e degli aiuti elettronici, oltre alla ripartizione della coppia fra i due assi.
QUATTRO RUOTE MOTRICI - La Lamborghini Huracán LP 610-4 è a trazione integrale (come ricorda il 4 nella sigla), una soluzione che ormai contraddistingue le GT di Sant’Agata Bolognese e introdotta per la prima volta nella Diablo VT nel 1993. Cuore del sistema è la frizione a controllo elettronico, che normalmente ripartisce la coppia motrice per il 30% all’avantreno e per il restante 70% al retrotreno. A seconda delle condizioni di guida, questo valore può cambiare fino a trasmettere un massimo del 50% della trazione alle ruote anteriori oppure il totale (cioè il 100%) a quelle posteriori.
ANCHE IN FIBRA DI CARBONIO - La carrozzeria e la scocca sono in gran parte in alluminio, una soluzione ereditata dalla Gallardo, che fa risparmiare sul peso dell’auto (la casa dichiara 1422 kg a secco). Ma la Lamborghini Huracán LP 610-4 introduce una novità: nella scocca, i brancardi, i montanti centrali del tetto, il tunnel della trasmissione (che divide a metà l’abitacolo e la parte posteriore di quest’ultimo) sono in fibra di carbonio, rivettata e incollata al resto della struttura in alluminio. Una scelta innovativa per un’auto di serie e che, secondo la casa, ha contribuito a diminuire il peso della scocca di 38 kg (200 in tutto) e di aumentarne del 50% la rigidezza, rispetto a quella della Gallardo.
STERZO E SOSPENSIONI - Altre “chicche” tecnologiche della Lamborghini Huracán LP 610-4 sono l’LDS (Lamborghini Dynamic Steering), le sospensioni magnetoreologiche e i freni. Il primo, è il servosterzo a rapporto variabile che, oltre a cambiare risposta a seconda della modalità di guida inserita, ha il vantaggio di richiedere minime rotazioni del volante per ottenere ampi movimenti delle ruote quando si marcia a bassa velocità (utile, per esempio, nel parcheggi). Al contrario, ad alta velocità (per esempio, in autostrada) per avere lo stesso angolo di sterzata delle ruote, il volante va ruotato di più (a vantaggio della stabilità). Come tutte le sportive doc, anche la Lamborghini Huracán LP 610-4 ha sospensioni a doppi triangoli in alluminio, cui si aggiungono gli ammortizzatori magnetoreologici. A seconda delle condizioni di guida, cambiano taratura, grazie al fluido al loro interno che contiene particelle sensibili al campo magnetico generato da bobine specifiche. Se disposte trasversalmente rispetto alla direzione dell’olio nei condotti dei pistoni, queste particelle “frenano” il flusso del fluido, rendendo l’assetto più duro; in caso contrario, sarà più morbido. Infine, l’impianto frenante prevede dischi carboceramici (leggeri e resistenti al calore). Quelli anteriori hanno un diametro di ben 380 mm e vengono “morsi” da pinze a sei pistoncini; quelli posteriori, di 356 mm (con pinze a quattro pompanti). Secondo la casa, bastano soltanto 31,9 metri per arrestare l’auto lanciata a 100 km/h.
SINERGIE DI GRUPPO - La scocca e la carrozzeria della Lamborghini Huracán LP 610-4 sono costruite negli stabilimenti Audi in Germania; il 10 cilindri, nella fabbrica del gruppo Volkswagen in Ungheria (specializzata nella produzione di motori). Per il montaggio finale della vettura, queste parti vengono inviate nello storico stabilimento della Lamborghini a Sant’Agata Bolognese. La linea di produzione, capace di sfornare 13 vetture al giorno, occupa 80 persone, che lavorano in un unico turno.