DA UN FOGLIO BIANCO – Si chiama Aventador LP 700-4 l’ultima creatura della Lamborghini e verrà presentata ufficialmente al Salone di Ginevra. Aventador era il nome di un di un toro particolarmente valoroso che a Saragozza, nell'ottobre del 1993, meritò per il suo coraggio il "Trofeo de la Peña La Madroñera". LP, invece, indica la disposizione del motore (longitudinale-posteriore), mentre 700 è la potenza massima espressa in cavalli. Secondo la casa, questa supercar lunga 478 cm, larga 226 e alta 114, tocca i 350 km/h e brucia lo 0-100 km/h in soli 2,9 secondi. Rappresenta un taglio netto con l’attuale Murciélago. Non nel motore che, pur essendo tutto nuovo, è ancora un V12 aspirato, né nella trazione, ancora di tipo integrale, quanto piuttosto nelle linee.
TORO ALLA CARICA – Le forme, muscolose e con inserti di forma triangolare, sono ispirate a quelle degli aerei “invisibili” da guerra e sono state introdotte quattro anni fa con la Lamborghini Revénton, realizzata in edizione limitata sulla base meccanica della Murciélago. Il muso basso e a punta dell’Aventador sembra voler “incornare” l’asfalto; mentre, nella coda, due enormi griglie lasciano uscire l’aria calda del motore. Le stesse linee decise le ritroviamo nell’abitacolo, al quale si accede facendo ruotare le porte verso il muso (l’apertura “a coltello” è una tradizione della casa). Anche dentro non mancano le citazioni “aeronautiche”, come il pulsante d’avviamento protetto da uno sportellino rosso, che ricorda quelli di armamento dei missili usati nei caccia militari.
PIOGGIA DI CARBONIO – La vera “rivoluzione”, comunque, è sottopelle, dove al posto del classico telaio tubolare si è ricorsi a una monoscocca in pregiata (e leggera) fibra di carbonio. I passeggeri, quindi, vengono protetti da questo “guscio”, mentre motore, trasmissione e sospensioni sono sostenuti da due telaietti in alluminio attaccati anteriormente e posteriormente. Il “cuore” di questo toro è un motore a benzina V12 di 6,5 litri, capace di erogare 700 CV a 8250 giri, con una coppia massima di 690 Nm a 5500 giri. Cavalli che “scorrono” attraverso un cambio robotizzato a sette marce che, contrariamente a quanto proposto dalla concorrenza, non è a doppia frizione. In compenso, gli ingranaggi delle marce sono disposti su due alberi, anziché uno come nei cambi classici: in questo modo, anche con una sola frizione si può ingranare una marcia quasi nello stesso istante in cui si “sgancia” quella già innestata. L’intero sistema pesa 79 kg: secondo la Lamborghini è meno di uno a doppia frizione.
ELETTRONICA DA CORSA – La trazione dell’Aventador è di tipo integrale, con la potenza che viene ripartita dinamicamente da una centralina fra i due assi. Si può passare dalla condizione in cui tutti i cavalli sono scaricati sulle ruote posteriori fino a quella dove il 60% arriva a quelle anteriori. L’elettronica, comunque, pensa anche ad altro. Infatti, è il cervello che comanda l’incidenza dello spoiler posteriore (a riposo è nascosto a filo della carrozzeria) e anche l’apertura delle due prese d'aria davanti alle ruote posteriori (quando il propulsore richiede più aria per il raffreddamento). Inoltre, il sistema Drive Select Mode offre tre modalità di guida: “Strada”, “Sport” e “Corsa” (ognuna influenza l’erogazione del motore, la velocità di cambiata, la distribuzione della coppia alle ruote e la risposta dello sterzo).
HA TANTI AIRBAG – Dietro gli enormi cerchi (anteriori di 19 pollici con pneumatici 255/35 e posteriori di 20 pollici che calzano gomme 335/30) si nasconde un potente impianto frenante con dischi carboceramici. Per la sicurezza non mancano gli airbag frontali, quelli per le ginocchia e anche quelli laterali (che proteggono sia la testa sia il torace). Le prime consegne della Lamborghini Aventador avranno inizio a fine estate, ma il prezzo è già stato reso noto: 306.000 euro. Ovviamente, senza contare gli optional, tra i quali uno dei più richiesti sarà sicuramente la copertura trasparente del motore.