LEZIONI DI STORIA - Si torna a parlare di Lancia: il celebre marchio torinese ora è nel gruppo Stellantis, e il 27 novembre compirà 115 anni. Un brand che, però, guarda al futuro con un atteso rilancio e nuovi modelli in fase di pianificazione. Tuttavia, con un passato così ricco in termini di innovazione, vittorie nelle corse, stile e presenza nel costume del nostro Paese, non si poteva che ripartire dalla sua storia. Ce la racconta Luca Napolitano, responsabile del marchio, in una nuova webserie dal titolo “Eleganza in movimento”.
DESIGN SENZA TEMPO - Un documentario a puntate dove, di volta in volta, Luca Napolitano sarà affiancato da un ospite per analizzare gli aspetti più caratterizzanti e innovativi di un marchio che vanta ancora oggi così tanti appassionati. Il primo episodio (nel video qui sopra) s’intitola “Design senza tempo”: a parlarne con Napolitano non poteva essere che Jean-Pierre Ploué, il responsabile del design dell’intero gruppo Stellantis che si occuperà personalmente anche del centro stile Lancia. La puntata è focalizzata su quei modelli “fuori dagli schemi” che hanno contraddistinto il marchio fin dalle sue origini. Vengono passate in rassegna vetture del lontano passato, come la prima auto di Vincenzo Lancia, la 12HP, o l’Aprilia con la famosa apertura ad armadio delle porte e quelle forme della carrozzeria ispirate - per la prima volta in un’auto di serie - ai concetti dell’aerodinamica.
IERI, OGGI, DOMANI - Parlare di Lancia e di design significa ricordare le Aurelia, più in particolare la B20, una granturismo di classe, ma di valore nelle competizioni, e la B24, l’iconica spider del film “Il sorpasso” di Dino Risi, interpretato da Vittorio Gassman e Jean-Louis Trintingnant. Al capitolo comfort e interni, le poltrone in pelle Frau e la radica della Lancia Thema Ferrari o l’originale disposizione a pianoforte della pulsantiera della Lancia Flavia non si dimenticano, e neppure la futuristica plancia della Lancia Beta Trevi (disegnata da Mario Bellini). Lezioni di stile che - viene sottolineato - saranno di stimolo anche per il futuro. A questo proposito, abbiamo chiesto a Luca Napolitano e a Jean-Pierre Ploué di raccontarci qualcosa di più sulla direzione che prenderà il marchio torinese nei prossimi anni.
Se c’è un brand automobilistico che è stato protagonista del costume italiano, quello è la Lancia. Al di là dell'indimenticabile Aurelia B24 di Vittorio Gassman, entrata nel nostro immaginario collettivo con il film “Il Sorpasso", viene in mente anche la Lancia Ypsilon, che è stata capace di trasformare la citycar in un oggetto di stile e di desiderio. La Lancia tornerà a stupirci con i nuovi modelli? Lo chiediamo a Luca Napolitano.
“Nella storia della Lancia ci sono sicuramente tantissime vetture che tutti noi ricordiamo, che sono state le protagoniste in film di successo e che ci hanno fatto sognare. Lancia ha fatto la storia in tre grandi aree. Innanzitutto le city car, con la grande storia di successo della Ypsilon, cominciata nel 1985, con quattro generazioni in oltre 35 anni di storia e più di tre milioni di unità vendute. L'altra area di grande successo della Lancia sono state le vetture medio-compatte e ovviamente penso soprattutto alla Delta. E la terza sono le ammiraglie. Queste sono le aree in cui Lancia è stata forte e che la gente ricorda. In tutte queste vetture ci sono valori comuni come il design senza tempo, l’eleganza italiana, l’innovazione e il comfort. Tutti valori decisamente attuali. E oggi la Lancia rinasce su queste basi, guardando al futuro, ma partendo proprio da quegli stessi valori che l’hanno resa famosa, capaci ancora di far sognare milioni di appassionati ovunque nel mondo.”
La Lancia si è sempre contraddistinta per la ricercatezza dello stile, ma anche per le soluzioni innovative di tanti suoi celebri modelli. Basti pensare alle porte “ad armadio” dell’Augusta e dell'Aprilia o, in epoca più recente, alla plancia “spaziale” della Beta Trevi, disegnata da Mario Bellini; oppure, a vetture come la Fulvia HF e la Delta, che hanno inventato nuove categorie di prodotto. Domandiamo a Jean-Pierre Ploué se se Lancia del futuro manterranno questo DNA fatto di eleganza e tradizione?
“Dico sempre che la Lancia mi ha dato una nuova prospettiva su cosa significhi progettare automobili. La Lancia è sinonimo di un design sofisticato, ma non è estetica fine a se stessa, è stile italiano, una combinazione unica di eleganza classica, creatività e passione. Per me la Delta è un vero esempio della passione per questo marchio. Dimostra quanto la Lancia possa essere forte e moderna allo stesso tempo. Le sue forme geometriche e audaci sono ormai un classico, e sono fra le ragioni dell’enorme seguito che il marchio ha ancora in tutto il mondo. I primi modelli furono sicuramente dei pionieri per l'epoca, vetture nate intorno all'innovazione tecnica. Ma non solo, artigianalità e cura dei dettagli sono diventate cruciali, sia negli interni che negli esterni, come nelle mitiche Aurelia B20 e B24 Spider, con le loro linee purificate da tutto ciò che non è necessario. Queste sono solide basi per il design di un marchio che ha un futuro stimolante all’orizzonte.”
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