Entro il 31 dicembre 2022 entrambi i rami del Parlamento dovranno approvare il testo della Legge di Bilancio 2023. Dopo diversi emendamenti approvati per errore, che hanno fatto tornare il provvedimento in Commissione Bilancio, il voto finale della Camera dovrebbe arrivare prima di Natale. Diverse le novità che riguardano l’automobile, molte delle quali contenute nel disegno di legge approvato dall’esecutivo lo scorso novembre.
Tra le novità previste vi è il blocco dell’aumento delle multe dal 1° gennaio 2023, la rottamazione delle cartelle esattoriali derivanti da violazioni di norme del Codice della Strada, e la riattivazione della società Stretto di Messina. Il Governo ha quindi deciso di rimandare l’adeguamento delle multe alla variazione Istat per il prossimo biennio, così come previsto dall’articolo 195 del Codice della Strada. Lo stop è stato deciso in considerazione dell'eccezionalità della situazione economica, per gli anni 2023 e 2024.
Sul fronte del pagamento del bollo auto, l’articolo 46 della Legge di Bilancio 2023 prevede lo stralcio dei carichi fino a 1.000 euro, affidati all’agente della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015. Qui si stabilisce che sono “automaticamente annullati, alla data del 31 gennaio 2023, i debiti di importo residuo, alla data di entrata in vigore della presente legge, fino a 1.000 euro, comprensivo di capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni, risultati dai singoli carichi affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015”.
Un’altra novità è quella relativa alla possibilità affidata ai Comuni di intervenire sui vecchi debiti, di importo non superiore a 1.000 euro, derivanti dalle multe stradali non pagate o pagate parzialmente, nel periodo che va dall'1 gennaio 2000 al 31 dicembre 2015. In questo caso la rottamazione non riguarderà il capitale ma soltanto le sanzioni e gli interessi di mora. Tuttavia, gli enti locali, avranno la possibilità di non applicare la norma. Dal 1° gennaio al 31 marzo 2023 è comunque sospesa la riscossione dell’ammontare dei debiti.
Un’altra novità è la riattivazione del progetto di realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina. Il Governo ha quindi previsto la riattivazione della società Stretto di Messina Spa attualmente in liquidazione. Ciò farà ripartire l’iter che dovrebbe poi portare alla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, che il Governo ha definito “un’opera prioritaria e di preminente interesse nazionale”. Successivamente alla nomina dei nuovi organi sociali, Rete ferroviaria italiana e Anas sono state autorizzate all’aumento di capitale fino a un massimo di 50 milioni di euro. Lo step successivo sarà quello di predisporre tutti gli strumenti propedeutici per procedere alla progettazione esecutiva dell’opera.