ORA COME ORA L’ELETTRICO È PER POCHI - Il vero problema delle vetture elettriche rimane l’autonomia: nella gran parte dei modelli, gli accumulatori esauriscono la loro carica in un centinaio di chilometri. Considerando poi che per la ricarica non bastano cinque minuti, e che per farla occorre tornare nel proprio garage oppure trovare una delle rarissime colonnine pubbliche, si capisce che al momento attuale le vetture elettriche sono inadeguate per spostamenti che vadano molto oltre le mura cittadine. Certo, la recente adozione delle più sofisticate batterie agli ioni di litio ha portato qualche vantaggio, ma non si può parlare di cambiamento epocale tale da far dire all’automobilista medio: ok, l’elettrica è una vera alternativa all’auto a benzina o a gasolio. E non è solo un problema di autonomia: anche i prezzi, infatti, rimangono elevati.
OBIETTIVO: 800 KM CON UNA RICARICA - Data l’importanza economica, ambientale e anche politica dell’auto elettrica “per tutti”, i colossi del settore delle batterie, affiancati dai centri di ricerca più importanti del mondo, stanno impegnandosi a fondo sul problema. E, secondo i più ottimisti, la soluzione è relativamente a portata di mano. Si tratta delle batterie al litio-aria, che riuscirebbero a immagazzinare una quantità di energia inclusa tra 0,8 e 1,3 kWh per ogni chilogrammo di peso (le batterie agli ioni di litio sono nell’ordine dei 200 Wh per chilogrammo). Di conseguenza, secondo stime della Ibm, questi nuovi accumulatori consentirebbero a un’auto media di percorrere circa 800 km prima della ricarica.
LA SOLUZIONE DA UN NUOVO ELETTROLITA - Le batterie al litio-aria sono allo studio già da una ventina d’anni, ma solo di recente si è parlato realisticamente di una possibile produzione in serie. In un recente articolo de Il Sole 24 Ore, Alessandro Curioni, responsabile del progetto Battery500 presso il centro di ricerca Ibm di Zurigo, ha detto che un prototipo di batterie al litio-aria si vedrà già l’anno prossimo, e che l’obiettivo è di mettere in vendita i primi esemplari nel 2020. Per capire l’importanza di questo annuncio, occorre considerare che, finora, gli accumulatori litio-aria hanno funzionato solo in laboratorio. La causa? L’impossibilità di controllare la reazione, a causa dell’ossigeno che interagisce, oltre che con l’elettrodo di carbonio, anche con l’elettrolita (il fluido che permette agli ioni di litio di spostarsi da un elettrodo all’altro). Il team della Ibm ha sviluppato un nuovo elettrolita “molto promettente”, che dovrebbe costituire la soluzione al problema.
LA GENERAL MOTORS È SCETTICA - Non tutti, però, sono convinti del potenziale degli accumulatori al litio-aria. Come il responsabile dello sviluppo delle batterie alla General Motors, Thomas Greszley, che pochi mesi fa, in un meeting tenutosi in California, a Berkeley, si è espresso con molta chiarezza: “GM non sta investendo sulle batterie al litio-aria perché non vede la possibilità di ottenere benefici sostanziali da questa tecnologia”. Tra i motivi della sfiducia, una serie di complicazioni tecniche: il fatto che occorra adottare una pompa (che ingombra e pesa) per alimentare continuamente di ossigeno le batterie, e che l’aria debba essere adeguatamente “asciugata” dall’umidità che contiene, perché il litio (che costituisce l’elettrodo negativo) prende fuoco se entra a contatto con l’acqua. Per questo, Greszley ritiene che converrebbe di più investire nel miglioramento degli attuali accumulatori agli ioni di litio, piuttosto che nella batteria al litio-aria.