Loeb correrà il Rally di Montecarlo 2015

RITORNO AL MONTE - Per ricordarne i trionfi ci vuole, più che una gran memoria, il pallottoliere: nove titoli iridati in bacheca, 78 rally conquistati, 116 podi e 1.619 punti iridati. Eppure Sébastien Loeb, alsaziano di nascita e leggenda del volante di professione, vuole riprovarci dopo un anno a mezzo servizio (il 2013, quando ha corso solo quattro rally per dedicarsi a tempo pieno al FIA GT Series) e uno sabbatico (il 2014, quando si è classificato terzo nel WTCC, il Mondiale Turismo): sarà al via del Rally di Montecarlo 2015 su una Citroën DS3 WRC.

 

SETTEBELLO - Quella in programma dal 22 al 25 gennaio sarà per Loeb una “one shot”: il navigatore sarà il compagno di sempre, il monegasco Daniel Elena, suo copilota dal 1997. Il duo Loeb-Elena è stato iridato ininterrottamente dal 2004 al 2012: non serve aggiungere altro se non che hanno conquistato il rally di Montecarlo per sette volte, l'ultima delle quali nel 2013. E non partiranno certo per fare numero: “Non ho esitato un attimo. Quando mi è stata offerta questa opportunità ho accettato subito: per me e per Daniel questo Rally significa molto, abbiamo vinto tanto e non vediamo l’ora di correrlo nuovamente. Di Montecarlo ho un ottimo ricordo e mi piacerebbe aggiungere un altro l’anno prossimo”. Questa la dichiarazione di Loeb, che non lascia grande spazio all'immaginazione.

 

OGIER AVVISATO - Di sicuro, a due mesi dallo shakedown e dal via, c'è già chi ha tutto da perdere: l'altro Sébastien dei rally, il due volte iridato Ogier. Quando si confrontava con Loeb, dimostrava di giocarsela alla pari sulla terra, ma anche di sbagliare più dell'alsaziano: lo testimoniano le stagioni 2010 e, soprattutto, 2011 - quando il pilota di Gap ha vinto quanto Loeb, ma ha perso il Mondiale a causa di qualche errore di troppo. Da allora, Ogier (che ha vinto 24 rally in carriera) ha acquisito la sicurezza del campione e vinto i titoli 2013 e 2014 sulla Volkswagen Polo. Il favorito d'obbligo per il Monte è lui, senza dubbio. Ma se un pilota fuori da un paio d'anni scarsi dal Mondiale dovesse dargli filo da torcere o stargli davanti?