I VANTAGGI DI UN GRANDE GRUPPO - L’ingresso nel gruppo Geely ha aperto nuovi scenari per la Lotus, il celebre marchio inglese di auto sportive rilevato nel 2018 dall’ambiziosa casa cinese (già proprietaria della Volvo). La Lotus infatti può contare ora su notevoli risorse e ha l’occasione di programmare il futuro con maggior serenità, alla luce dei vantaggi che derivano dal far parte di un gruppo così esteso, dove sono presenti pianali, tecnologie e motori (anche ibridi e elettrici) che la Lotus potrebbe destinare ai suoi nuovi modelli. Il compito di rilanciare la Lotus è stato affidato all’amministratore delegato Phil Popham (foto qui sotto), ex Jaguar Land Rover e Sunseeker, che dallo scorso settembre ha preso il posto di Jean-Marc Gales. Popham ha illustrato la sua strategia ad alcuni magazine inglesi.
TELAIO MODULARE - Il manager ha spiegato che entro la fine del 2020 verrà presentata una nuova sportiva nella fascia di prezzo delle vetture esistenti basata sul pianale di una Lotus già in vendita (si parla del telaio della Evora), ma con un’impostazione meno estrema. Sarà una Lotus più adatta alla guida di tutti i giorni, ma pur sempre in grado di far divertire in pista come le altre vetture della casa inglese. Questo modello sarà l’ultimo basato sulla vecchia generazione di telai, perché la Lotus sta progettando una nuova piattaforma più flessibile in grado di ospitare motori non soltanto a pistoni: Popham ha anticipato che l’elettrico viene tenuto in considerazione, sebbene al momento non sia in programma una Lotus a batterie. Questa nuova architettura farà da base per tutte le future sportive della Lotus, comprese le eredi delle attuali Elise ed Exige, che restano il focus principale dell’azienda.
NON ESCLUSA UNA SUV - La priorità della casa di Hethel è, dunque, quella di rinnovare l’attuale gamma di sportive, ma questo non le impedisce di guardare oltre e studiare l’evoluzione del mercato: il riferimento è alle suv, anche se il manager ha precisato che nuove tipologie di auto saranno valutate con il passare del tempo, con lo scopo di passare dalle attuali 1630 vetture l'anno consegnate a 5000. Stando a Popham, però, tutte le nuove Lotus saranno coinvolgenti da guidare e non perderanno il dna tipico del marchio, che in 71 anni di storia ha sempre puntato su leggerezza e agilità. Popham ha anche detto che la Lotus continuerà ad acquistare da terzi i motori piuttosto che costruirli internamente: oggi provengono dalla Toyota, ma in futuro potrebbero arrivare da una marca del Geely, sempre modificate e adattare in funzione delle esigenze di sportività della marca inglese.