SUV E BERLINE MADE IN CHINA - La Lotus ha un piano ben strutturato e finanziato dall’azionista cinese Geely, che trasformerà il costruttore da quello che è oggi a produttore di auto solo elettriche. La prima ad arrivare sarà la suv Type 132 (questo è il nome in codice) che sarà presentata fra pochi mesi. Le altre due sono la Type 133, una coupé a quatto porte, e la Type 134, un’altra suv (qui per saperne di più). Tutti questi modelli saranno costruiti in Cina per i mercati mondiali ed è probabile che sfrutteranno tecnologia del gruppo Geely, opportunamente personalizzata dai tecnici Lotus, e batterie prodotte in loco.
LE BATTERIE PER LA TYPE 135 - Ma nella testa degli appassionati Lotus significa soprattutto auto sportive vere e oggi la casa di Hethel ha diffuso il primo bozzetto del modello che vedremo nel 2026 (qui sopra). Il suo nome in codice è Type 135 e sarà una vettura elettrica che dovrebbe raccogliere l’eredità della mitica Esprit, dalla quale sembra trarre ispirazione nelle forme squadrate. Di questa la Lotus ha svelato lo scorso settembre la piattaforma, denominata E-Sports (qui per saperne di più), e oggi annuncia il fornitore delle batterie. Sarà la Britishvolt che costruirà nel Regno Unito gli accumulatori per le sportive della Lotus le quali, contrariamente a berline e suv, continueranno ad essere costruite in Inghilterra nella storica sede di Hethel.
L’INVESTIMENTO DELLA BRITISHVOLT - Uno degli obiettivi della Britishvolt è quello di produrre celle sostenibili e a basse emissioni di carbonio nel sito che sorge nell'ex deposito di carbone della Blyth Power Station, situato a Cambois, nel Northumberland. Si tratta di un investimento importante che porterà circa 3.000 posti di lavoro qualificati e più di 5.000 nelle catene di fornitura associate. L’impianto, entro la fine del decennio, dovrebbe avere una capacità totale di oltre 30 GWh.
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