GRANDI MANOVRE - Dopodomani il ministro del Lavoro Elsa Fornero incontrerà i sindacati per la vicenda Fiat. Il Presidente del Consiglio Mario Monti ha tenuto a precisare che nell’incontro di sabato scorso tra Fiat e governo, l’amministratore delegato e il presidente della Fiat Sergio Marchionne e John Elkan non hanno chiesto aiuti finanziari o cassa integrazione in deroga che comunque non sarebbe stata concessa. Il ministro per lo Sviluppo Economico Corrado Passera ha manifestato soddisfazioni e preoccupazioni a proposito di ciò che è stato detto nell’incontro di sabato; la preoccupazione (e non condivisione) riguarda l’annunciato blocco degli investimenti da parte della Fiat sino a quando non ci sarà la ripresa.
POLEMICHE VELENOSE - Se sostanzialmente gli interventi delle diverse figure sono rimaste nel solco dello scambio di punti di vista e dell’attenzione per l’argomento, tra Sergio Marchionne e l’industriale calzaturiero Diego Della Valle c’è stato un secondo round nel loro scontro personale. In mattinata Della Valle, parlando a un convegno milanese, rivolto agli studenti, ha affermato che la Fiat è stata presa “con le mani nella marmellata perché se ne voleva andare”. Non sono trascorsi molti minuti e da una riunione dell’Unione Industriali di Torino è arrivata da Marchionne la risposta a Della Valle: “Smetta di rompere le scatole. Non discuto con chi fabbrica borse: in un anno non investe in ricerca e sviluppo quanto la Fiat fa per un parafango”. Quanto agli argomenti sul tappeto, Marchionne ha detto che “Il Governo deve fare la sua parte per rimuovere quelle zavorre che stanno ancorando il nostro Paese al passato”.
PAROLE E CONCRETEZZA - Diffuse le parole di Marchionne, è prontamente arrivata la controrispopsta di Della Valle, che ha sostenuto che Mrchionne non deve rispondere a lui, ma agli operai che stanno ricevendo lettere premonitrici della perdita del posto di lavoro… Precisando, più nello specifico: "Bisogna prendere atto che sono state dette cose sbagliate e invece di perdere tempo in polemiche inutili sarebbe il caso di pensare a quali macchine vendere e come far lavorare i dipendenti".
DI TUTTO UN PO’ - E che la polemica sia ormai a 360 gradi, anche con non poco disordine e costrutto lo dimostra la battuta di Marchionne a proposito delle possibilità di vendere l’Alfa Romeo al gruppo Volkswagen: “Pensare che i problemi si risolvano con la vendita agli stranieri è una pirlata” riferendosi a chi sostiene questa ipotesi. E non è mancata neanche una frecciata per la Volkswagen: “Sono ben contento se vengono a produrre in Italia, ma l'Alfa non gliela do, che vadano a risolvere i loro problemi altrove. Loro un grande problema ce l'hanno con la Seat, se lo vadano a risolvere con le loro forze".