FUORI DALLA MISCHIA ELETTORALE - Al salone di Detroit l’amministratore delegato della Fiat Sergio Marchionne ha parlato di tutto: finanza, prodotto e anche di politica. Per quanto riguarda le attività finanziarie ha confermato che obiettivo della Fiat è arrivare alla fusione con il gruppo Chrysler. Per i piani di prodotto ha parlato del ritorno dell’Alfa Romeo sul mercato statunitense, dicendo che quando ci sarà le auto proposte avranno motori Alfa Romeo e non Chrysler. Infine per la politica ha tenuto a smarcarsi dalla contesa elettorale in corso, affermando di aver apprezzato e appoggiato il presidente del Consiglio Mario Monti, ma che ora “si è in una nuova fase”, un concetto che non dice molto ma quanto basta per chiamarsi togliersi la casacca di supporter elettorale di Monti.
QUESTIONE DI PREZZO - A proposito della strategia societaria volta ad arrivare alla fusione tra la Fiat e la Chrysler, Marchionne ha confermato la ferma intenzione di rilevare il 41,5% delle azioni Chrysler detenute dal fondo di investimento facente capo al sindacato. Per finalizzare l’operazione c’è bisogno di trovare un’intesa su quale debba essere il prezzo delle azioni, su cui i pareri delle due parti sono discordi. È però significativo che Marchionne non accenni a condizioni o altro: la fusione ci sarà e “Fiat e Chrysler saranno una cosa sola”, secondo le parole di Marchionne. Più tecnicamente, Marchionne ha affermato che il lancio dell’offerta d’acquisto sarà possibile tra nove mesi.
L’IMPORTANZA DEI MOTORI - A proposito dell’Alfa Romeo, Marchionne ha parlato molto di motori, affermando che affinché l’operazione riesca è necessario che siano motori Alfa Romeo, non Chrysler. In proposito l’amministratore delegato della Fiat è stato molto circostanziato: “Quando sono
arrivato in Fiat nel 2004 - ha affermato Marchionne - stavano per lanciare la 159 una vettura realizzata su
una piattaforma condivisa con General Motors e con motori anche australiani
(il V6) oltre che con un peso di 400 chili più delle concorrenti. Quella vettura non
poteva essere considerate un'Alfa Romeo. Oggi non vogliamo ripetere lo stesso errore. Infatti stiamo lavorando su una base motoristica per l'Alfa Romeo che
sfrutti le competenze tecnici dei nostri marchi sportivo di prestigio, Ferrari
e Maserati”.