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Botta e risposta Marchionne Scajola

27 novembre 2009

È dura la replica del numero uno della Fiat, Sergio Marchionne, dopo che il ministro per lo Sviluppo Economico, Claudio Scajola ha considerato una "follia" la chiusura nel 2011 della fabbrica di Termini Imerese.

LA RISPOSTA DI MARCHIONNE - Continua il botta e risposta tra il ministro Claudio Scajola e il numero uno della Fiat, Sergio Marchionne. A pochi giorni dalle parole pronunciate dal ministro dello Sviluppo Economico (a destra in foto, insieme a Marchionne) che sosteneva fosse una “follia” chiudere gli stabilimenti di Termini Imerese, è giunta la secca risposta del Lingotto.

“Prima di parlare, uno dovrebbe capire i dati. E se uno li capisce poi tira conclusioni diverse”, ha detto Marchionne. La tensione tra il ministro e la Fiat continua dunque a essere alta e non rimane che attendere gli sviluppi della vicenda durante l'incontro fissato per martedì prossimo a Roma.

LA DISPONIBILITÀ DEL GOVERNO - Intanto il ministro Scajola ha già tentato di buttare acqua sul fuoco. “Non si può fermare o far crollare un polo industriale come Termini. Nel tempo gli investimenti della Fiat e quelli pubblici sono stati consistenti e oggi c´è la disponibilità di Regione e Governo a proseguire” .

ADDIO TERMINI
- La polemica è nata dopo le dichiarazioni che la Fiat intende chiudere la fabbrica siciliana a partire dal 2011. La nuova Lancia Ypsilon infatti passerà dallo stabilimento siciliano a quello polacco di Tichy. Un annuncio che ha creato due vere e proprie fazioni opposte.

NON C'È FUTURO - Da un lato c'e chi pensa che chiudere Termini significhi distruggere anche il cosiddetto "indotto", cioè tutti i fornitori di quello stabilimento. Dall'altro c'è chi pensa che lo stabilimento siciliano non abbia futuro. Secondo quanto riporta il Sole24Ore, Antonio Pùrpura, un professore di economia dell'università di Palermo, sostiene che i costi di logistica di Termini Imerese non sono più sostenibili. Tenerla in attività sarebbe, secondo il professore, una proposta conveniente solo da un punto di vista politico ma non economico.

TROPPO ALTI I COSTI - In attesa dell'incontro con il Governo, Sergio Marchionne sostiene che non sarà possibile tenere aperti tutti gli stabilimenti italiani della Fiat. “Siamo pronti a discutere con il governo ma in Italia abbiamo sei stabilimenti e produciamo l'equivalente di quello che si realizza in una sola fabbrica in Brasile. Questo è fuori da ogni logica industriale, riflette una realtà che non c'è più".



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Ritratto di amo la mito
27 novembre 2009 - 14:12
Ma bravo Marchionne ! ! ! non è che solo perchè dai polmoni sale aria alla bocca si deve necessariamente parlare. Ha fatto bene a far capire con sta risposta che tipi di ministri abbiam al governo, io spero meritiam di più in futuro che sti fanfarroni che non san neanche a cosa stan rispondendo quando apron bocca. G R A Z I E F I A T
Ritratto di pimbollone
27 novembre 2009 - 15:43
Oddio...sparati, sul serio..d'accordo dire " a me piacciono le fiat" ma andare in giro a dire " G R A Z I E F I A T" è da mentecatti...
Ritratto di Ninja
27 novembre 2009 - 15:22
Tanto per citare una delle tante sue imprese, era Ministro dell'Interno quando durante il G8 di Genova diede ordine alla Polizia di sparare contro i manifestanti. E ora fa il paladino dei lavoratori...
Ritratto di El bocia
27 novembre 2009 - 21:02
manifestanti...di pure delinquenti...
Ritratto di ge59
27 novembre 2009 - 16:02
se no ricordo male,nel momento delle trttative con gli american,non aveva detto di stare tranquilli che le fabbriche in italia restavano tutte? o sbaglio,complimenti a sergio!!!!!!!!!!!!!
Ritratto di Nikkero
27 novembre 2009 - 16:16
Vero, verissimo, le parole del buon Sergio sono assolutamente corrette da un punto di vista imprenditoriale e manageriale, la politica si sà è una scatola mangia soldi. Il punto è che Marchione di dimentica che è con i soldi dello stato itaiano che, attrverso gli incentivi all'acquisto delle autovetture a fatto si che la fiat non cadesse nel baratro. Quindi o si prende la strada di "campare" da soli o si spartisce la pagnotta con la società. Un paraculo da guinnes.
Ritratto di El bocia
27 novembre 2009 - 21:06
ma visto che gli incentivi venivano dati per non far chiudere le fabbriche in italia, a che cosa serve darli ancora se di fabbriche in italia non ce ne sono più??? DAL 2010 STOP AGLI INCENTIVI GOVERNO!! sono stanco di mantenere lo stipendio di questo cialtrone
Ritratto di Merkurio
27 novembre 2009 - 22:08
Guardate che la fiat dell'era marchionne non ha preso un soldo sallo stato...in più i soldi che lo stato doveva erogare per gli incentivi li ha anticipati fiat!
Ritratto di El bocia
28 novembre 2009 - 11:34
avrà anche anticipato la fiat (con la certezza di riaverli) ma i soldi degli incentivi li stiamo sborsando tutti per non far fallire le case automobilistiche che di conseguenza dovrebbero chiudere le fabbriche e far perdere il posto di lavoro a migliaia di persone...almeno questo è lo scopo...se anche con gli incentivi chiudono le fabbriche per aprire all' estero è un controsenso dare ancora aiuti...il concetto ti è chiaro? no perchè se dobbiamo difendere a spada tratta la fiat solo perchè è fiat e negare di fronte all' evidenza una presa in giro colossale non vale la pena discutere..
Ritratto di mpiccino89
28 novembre 2009 - 12:11
purtroppo cosa volete questi sono gli effetti della globalizzazione...sergio ha fatto già capire cos'a in mente dicendo una fabbrica in brasile produce quello ke fanno tutte le fabbriche italiane messe insieme...non aspettiamoci granchè da questa persona...
Ritratto di andrea lucangeli
28 novembre 2009 - 12:51
Lo stabilimento Fiat di Termini Imerese è nato (negli anni '70) per un nefasto accordo politica/fiat/sindacati. Lo Stato ci ha messo una valanga di soldi ed ha imposto alla Fiat di posizionarlo in un "buco di terra" in Sicilia...- Adesso - in tempi di vacche magre - i costi della logistica per movimentare i materiali da quel buco in Sicilia sono diventati spaventosi e non più sopportabili.- Si dice che per ogni auto prodotta la Fiat ci rimetta 1000 Euro.- E chi deve pagare? Ancora noi? No grazie.- In tempi di "vacche magre" tutti devono fare sacrifici, noi al nordest e pure gli operai di Termini Imerese che devono imparare a vivere senza "l'aiutino di Stato".....- Scajola può parlare fin che vuole ma è (per fortuna) Tremonti che decide.....e i soldi per questa porcheria non ci sono. Punto.-