TEMPI PIÙ LUNGHI - Lo sviluppo della Maserati Quattroporte, che nei piani dovrebbe essere presentata all’inizio del 2025 in versione solamente elettrica, è ufficialmente in stand by. Come ha confermato un portavoce dell’azienda ad Automotive News Europe, la Maserati ha deciso di compiere questo passo per “la necessità di non correre rischi sul livello di prestazioni della nuova vettura”. Di conseguenza, è difficile che le tempistiche annunciate tempo fa possano essere rispettate. La Quattroporte è il terzo veicolo elettrico del tridente a subire dei ritardi, dopo le varianti denominate Folgore della GranTurismo e della Grecale, entrambe previste per il 2023 ma slittate a quest’anno.
POTREBBE NON ESSERE UNA BERLINA - Alcune fonti riportano che lo stop allo sviluppo servirebbe alla Maserati per valutare al meglio come produrre la vettura. Il forte calo della domanda per le berline di alta gamma avrebbe convinto i vertici dell’azienda a riflettere su stile e prestazioni del modello. Mentre la berlina Ghibli non sarà sostituita, il futuro che sembrava certo della Quattroporte torna a farsi quindi più fumoso: continuerà a essere una berlina tradizionale o oserà con carrozzerie più particolari? Secondo l’ANE, la casa modenese avrebbe già chiesto ai fornitori di ridurre i prezzi del 6%, dopo una richiesta simile nel corso del 2023. Per il momento resta comunque ferma la volontà di presentare la futura Quattroporte in versione completamente elettrica, nell’ottica di fare della Maserati un brand 100% elettrico entro il 2030.
OPERAI IN CASSA INTEGRAZIONE - La gamma della Maserati resta così orfana a tempo indeterminato della sua ammiraglia, dopo che l’ultima generazione della Quattroporte (nelle foto) ha smesso di essere prodotta nel quarto trimestre del 2023. La nuova generazione, proprio come la precedente, sarà prodotta nello stabilimento di Mirafiori, dove intanto oltre 2.000 operai del reparto Carrozzeria andranno incontro a tre settimane di cassa integrazione a partire dal 12 febbraio (qui la notizia). Parallelamente, anche nella fabbrica di Modena, dove si produce la MC20, 220 operai osserveranno un periodo di cassa integrazione dal 29 gennaio al 17 febbraio.