Avere un’auto connessa garantisce un’esperienza migliore, poiché consente al cliente di controllare la propria vettura dalla distanza attraverso lo smartphone, attivare il riscaldamento e fruire di tutta una serie di utili servizi. Tuttavia, l’avvento del digitale ha comportato anche nuovi rischi legati alla sicurezza informatica e alla mera gestione dei dati. Il recente caso della fuga di dati che ha coinvolto circa 2,15 milioni di veicoli Toyota in Giappone è piuttosto emblematico in tal senso.
Secondo quanto riporta l’agenzia Reuters, infatti, a causa di un errore umano, i dati del servizio T-Connect della Toyota sono stati condivisi pubblicamente invece che privatamente (il sistema cloud è stato impostato su pubblico invece che su privato). Dati che, stando a quanto dichiarato dalla casa giapponese, sono stati disponibili al pubblico per quasi 10 anni, a partire dal novembre 2013. Il problema riguarda i proprietari che hanno utilizzato le principali piattaforme cloud Toyota e che hanno sottoscritto i servizi tra il 2 gennaio 2012 e il 17 aprile 2023, oltre ai clienti Lexus che hanno utilizzato l’analogo servizio G-Link.
La Toyota si è accorta della fuga dei dati per i clienti giapponesi solo a metà aprile di quest'anno. Secondo quanto riportato dalla Reuters il sistema cloud condivide informazioni come la posizione del veicolo e i numeri di identificazione dei dispositivi dell’auto. La piattaforma T-Connect include un'ampia gamma di servizi, tra cui l'assistenza alla guida con intelligenza artificiale, la connessione automatica ai call center per la gestione del veicolo e l'assistenza in caso di emergenza.
La Toyota sta prendendo provvedimenti per evitare un problema simile in futuro. La società introdurrà un sistema di verifica delle impostazioni del cloud e cercherà inoltre di istruire meglio i dipendenti sulla gestione dei dati, predisponendo un sistema di monitoraggio continuo delle impostazioni critiche del cloud. La casa automobilistica ha aggiunto che è in corso un'indagine su tutti i suoi ambienti cloud e che sono state adottate misure per bloccare l'accesso dall'esterno non appena è stato scoperto il problema.