La Mazda presenterà il prossimo 23 aprile al Salone di Shanghai il suo secondo modello sviluppato insieme alla cinese Changan: dopo la berlina elettrica Mazda 6e è infatti la volta della EZ-60, che al di fuori del mercato cinese prenderà il nome di CX-6e. La suv, che nella gamma della Mazda si posizionerà come alternativa elettrica alla CX-60 a combustione, si ispira nello stile alla concept Arata che la casa giapponese ha svelato nel 2024: come la show car ha il tetto basso la linea di cintura alta e i finestrini di altezza ridotta per enfatizzare l'aspetto sportivo. Nel frontale una mascherina illuminata si collega alle luci diurne, mentre i fari principali sono integrati in un aggressivo paraurti. I fanali posteriori sono molto sottili e si trovano al di sopra della scritta Mazda, che sostituisce il classico logo.
Il design della Mazda CX-6e non è stato pensato solo per essere bello, ma anche e soprattutto funzionale. Così si spiega la presenza di elementi che lasciano passare l’aria, come quello sul bordo superiore della griglia o il passaggio in corrispondenza dei montanti posteriore. La casa spiega che tali soluzioni consentono di ridurre il coefficiente di resistenza all'aria e di ottimizzare il raffreddamento della batteria, portando miglioramenti nelle prestazioni e nell’autonomia.
Come la berlina, anche la suv viene costruita su una piattaforma e una meccanica della Changan. La Mazda non ha ancora svelato le specifiche tecniche della CX-6e, ma ci aspettiamo che siano del tutto simili a quelle della 6e. La berlina viene proposta con la sola trazione posteriore assicurata da un motore elettrico da 258 CV alimentato da una batteria al litio-ferro-fosfato di 68,8 kWh, per un’autonomia dichiarata di 479 km nel ciclo WLTP. In più, c’è la versione long range: ha un po’ meno potenza, 245 CV, ma una batteria più grande, di 80 kWh, questa volta al cobalto-manganese-nichel e promette di percorrere fino a 552 km con una sola carica. La Mazda CX-6e dovrebbe arrivare in Europa nel 2026.