ANCORA QUI - Dopo la lunga notte per mostrarvi in anteprima mondiale la quarta generazione della
Mazda MX-5, incontriamo Kevin Rice (
foto qui sopra), da poco nominato capo del centro stile di Mazda Europa. Per Kevin si tratta di un ritorno alla casa giapponese, dopo una “parentesi” di oltre 10 anni nel design BMW. A Oberursel, nei dintorni di Francoforte (dove nasce il centro di ricerca e sviluppo e di design europeo della Mazda) guida un team di una ventina di persone in grado dare forma a ogni parte delle vetture (esterni, interni e studio dei materiali). Come in tutti i progetti della casa giapponese, l’interazione con i centri stile nipponico (la Mazda ha sede a Hiroshima) e americano è stata fortissima. E anche in questo caso l’Europa ha dato il suo contributo a far nascere la nuova Mazda MX-5. Anche se non ha partecipato direttamente Kevin ci racconta nei dettagli il lavoro che è stato svolto.
Qual è stato l’apporto del centro stile nella nascita della nuova Mazda MX-5?
A differenza di altre realtà, l’interazione tra i diversi centri di design nel mondo è sempre positiva. Se all’inizio ciascuno fa delle proprie proposte di stile, una volta definita quella da percorrere, tutti collaborano alla sua realizzazione (anche se potenzialmente ciascun centro è in grado di disegnare da zero l’intera vettura). Così è stato anche per la nuova Mazda MX-5 che tiene conto dei gusti dei clienti giapponesi, americani ed europei. E che deve dare continuità a una tradizione di 25 anni.
A proposito, guardando il nuovo modello si nota un netto stacco rispetto alle precedenti generazioni…
In realtà ci sono diversi elementi legati all’eredità, ma interpretati in chiave moderna. In primis le proporzioni compatte: con i suoi 392 cm la nuova Mazda MX-5 è il modello più corto mai realizzato (a garanzia del piacere di guida). Inoltre i fari molto sottili si rifanno alle luci di posizione della prima generazione. L’andamento della capote e la linea dei finestrini bassa sono altri punti di continuità.
Proprio nel profilo, però, c’è qualcosa di nuovo.
Sì, si nota che da un cofano molto basso e affilato, partono due vistose nervature che salgono verso i parafanghi anteriori per poi discendere all’altezza dei finestrini e risalire in prossimità delle ruote posteriori (l’andamento nelle precedenti generazioni era più “piatto”). Questo permette di far risaltare i passaruota posteriori molto larghi che esprimono potenza, e al contempo tiene bassa la vettura.
Nel cofano è sparita la “gobbetta” centrale…
Sì, abbiamo trovato che non era necessaria. Anzi, confliggeva con le linee tese del Kodo design applicato a questa spider. Siamo riusciti a garantire comunque sufficiente spazio tra il cofano e le parti rigide al suo interno, abbassando il motore, in modo da garantire sufficiente protezione nel caso di investimento di pedoni e di abbassare il baricentro della vettura.
Proprio la riduzione dei pesi ha condizionato il lavoro dei designer?
Ovviamente sì, ma l’interazione con i progettisti è stata positiva e in totale siamo riusciti a togliere oltre 100 kg rispetto alla generazione precedente, pur con interni più ricchi e una dotazione di sicurezza più curata. Non si è trascurato nessun dettaglio per togliere peso. Per esempio, il design dell’auto è stato sviluppato sulla base di ruote di 16 pollici (di solito, invece, ai designer “piace” lavorare con cerchi molto grandi) che sono più leggere. Altro dettaglio: i fari allo xeno, che occupano meno spazio nel cofano rispetto a quelli completamente a led e danno alla nuova Mazda MX-5 quello sguardo “felino” che si rifà al Kodo Design.
L’interno ci è parso molto più curato che in passato.
In effetti il salto di qualità è stato notevole. Si è lavorato molto sulle forme e sui materiali. Inoltre è cresciuta la dotazione di sistemi di sicurezza i cui comandi devono trovare una giusta collocazione nell’abitacolo. Credo che in futuro le scelte più interessanti dei designer si vedranno proprio sugli interni, che sono meno vincolati a scelte su sicurezza e aerodinamica rispetto alla carrozzeria.
Comunque, a questo proposito, ci pare che consumi e design vadano di pari passo in questo caso.
Sì, nel caso della nuova Mazda MX-5 le forme affusolate e compatte sposano in pieno la filosofia Skyactiv che punta sulla riduzione dei consumi. Comunque è sempre un’interessante sfida mettere insieme le esigenze di progettisti e centro stile in un’auto. Soprattutto se è piccola e particolare come questa.
In merito alle esigenze, quelle di altri costruttori (Fiat) che realizzerà una spider sulla base della nuova Mazda MX-5 vi hanno condizionato?
Non posso parlare per il lavoro di altri, ma di sicuro questo progetto è 100% Mazda e punta, nelle linee come sotto la pelle, sulle caratteristiche che i nostri clienti si aspettano da questo modello. Dal piacere di guida alla sensazione di avere un’auto “cucita addosso” a loro.