CONSEGUENZE DELLE NUOVE OMOLOGAZIONI - Dal 1° settembre 2018 le auto di prima immatricolazione devono essere state omologate con il ciclo WLTP in laboratorio e quello su strada RDE, una metodologia che fa registrare consumi ed emissioni superiori rispetto a quanto avviene seguendo le procedure precedenti. Dal 1° settembre dell’anno scorso l’obbligo esisteva già per i modelli di nuova omologazione. I dodici mesi trascorsi per le case costruttrici sono stati una corsa contro il tempo per modificare i modelli che avevano avuto l’omologazione prima del settembre 2017. Era però inevitabile che si arrivasse al mese di agosto 2018 con delle importanti giacenze di auto non più immatricolabili dal primo settembre. Altrettanto inevitabilmente i risultati del mese di agosto fanno pensare che ci sia stata una corsa all’immatricolazione degli esemplari appunto senza la nuova omologazione. Le nuove immatricolazioni sono infatti state 91.551, contro le 83.638 dell’agosto 2017, vale a dire il 9,5% in più. Con questo risultato il cumulato da gennaio a tutto agosto è arrivato 1.365.947 unità, lo 0,07% in meno di quanto non furono nei primi otto mesi dell’anno scorso, cioè 1.366.881.
FENOMENO DA MISURARE - A proposito del fatto che le immatricolazioni siano state “gonfiate” dalla corsa allo smaltimento delle giacenze non in regola con le nuove normative, bisogna dire che c’è da sperare che esse non siano in linea con quanto avvenuto in altri paesi europei, dove il consuntivo di agosto del mercato registra percentuali d’aumento nei confronti del 2017 molto più elevate rispetto a quella registrata in Italia. In Francia per esempio, l’incremento sull’anno precedente è stato del 40%, e in Spagna si è arrivati addirittura al 60%. C’è da sperare che in Italia il fenomeno sia stato meno marcato, perché altrimenti vorrebbe dire che la vera domanda del mercato è stata molto molto bassa. Lo si potrà capire (oltre che con l’eventuale ammissione delle case) anche dalle dimensioni delle future proposte di auto a “km 0”. Vedremo.
TONFO FIAT - Intanto le tabelle diffuse dall’Unrae (l’organizzazione le case straniere) sui dati elaborati dal ministero dei Trasporti si fanno notare anzitutto per il dato relativo alla Fiat: con 14.151 auto immatricolate nel mese di agosto 2018, la marca italiana è sempre leader del mercato, ma con un calo del 15,24% rispetto all’agosto del 2017. Va comunque detto che la Fiat non è l’unica marca ad accusare un calo vistoso. Per esempio anche l’Audi lamenta un vero e proprio tonfo: le sue immatricolazioni in agosto sono state 2.081 contro le 3.258 dell’anno scorso, con un calo del 36,13%. La Mercedes lamenta un arretramento del 23,74%, con 1.898 unità immatricolate. In forte calo è anche la Mini, con una contrazione del 27%, e ancora peggio ha fatto la Land Rover, scesa del 46%. Sull’altro fronte si fa notare la Porsche, che ad agosto ha immatricolato 436 vetture contro le 179 dell’agosto 2017, con un incremento del 146%. Un dato che induce a pensare che la casa di Stoccarda abbia fatto ricorso alle immatricolazioni di convenienza in maniera massiccia. C’è anche una percentuale di crescita molto elevata per la Jeep (137% in più rispetto all’agosto 2017, con 5.665 immatricolazioni) ma nel caso della marca americana si sa che sta effettivamente vivendo una fase di forte espansione. Infatti la variazione nel periodo degli otto mesi da gennaio è del 104% in più.
STABILITÀ PER GLI OTTO MESI 2018 - Il bilancio degli otto mesi da gennaio 2018 vede il totale mercato attestarsi a 1.365.947 immatricolazioni, un numero che sostanzialmente ripete quello dell’anno scorso. Significa infatti una lievissima diminuzione dello 0,03%. In questo quadro si fa notare il calo della Fiat: -17,7%, con 241.186 immatricolazioni contro le 293.071 dell’agosto 2017. Di segno opposto la variazione che registra la Volkswagen, che con 115.881 unità immatricolate da gennaio ad agosto, segna un aumento del 18,10%. E dire che ad agosto non ha registrato un risultato “monstre”: con 6.548 nuove immatricolazioni ha segnato un incremento del 10,35%, in cui mci può stare sì qualche immatricolazione da “km 0”, ma non certo in misura enorme. Va comunque tenuto presente che con l’incognita delle immatricolazioni se non “farlocche”, certo non rappresentative, ogni considerazione risulta incerta.