MOMENTO DELICATO - A febbraio 2020, le immatricolazioni di auto nuove nell’Unione Europea, nel Regno Unito e nell’area Efta (Islanda, Norvegia, Svizzera) si sono attestate a 1.066.794 unità, il 7,2% in meno rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. Il tonfo era previsto, considerato il delicato momento, ma in realtà il peggio deve ancora venire, perché l’associazione delle case automobilistiche presenti in Europa (l’Acea) ha spiegato che la riduzione di febbraio va imputata alle incerte condizioni economiche, alla scarsa fiducia dei consumatori e al cambio di tassazione in molte nazioni, che ha portato migliaia di automobilisti ad anticipare l’acquisto a fine 2019. Sono minimi perciò gli effetti del coronavirus, a causa del quale alcuni Stati in Europa hanno chiuso gli autosaloni a marzo: la situazione dei prossimi mesi sarà drammatica.
CRESCONO IN 8 - Delle 30 nazioni considerate nel bilancio mensile, soltanto 8 hanno chiuso il mese in positivo: sono la Croazia, Cipro, la Finlandia, la Grecia, la Lettonia, la Lituania, i Paesi Bassi e il Portogallo. Febbraio 2020 è stato un mese negativo per tutti i primi 5 mercati, che insieme valgono circa il 75% delle immatricolazioni del Continente: la Germania ha perso 10,8 punti percentuali, l’Italia l’8,8%, il mercato spagnolo si è contratto del 6%, Francia e Gran Bretagna hanno perso entrambe poco meno del 3%.
SI SALVANO IN POCHI - Il calo di vendite ha colpito i primi 4 gruppi automobilistici. La Volkswagen ha ceduto il 5,3%, attestandosi a 240.115 nuove immatricolazioni, complice il 10,9% in meno del marchio Volkswagen e il 6,2% in meno dell’Audi, che non sono stati controbilanciati dall’ottimo 9,2% in più della Seat. Al secondo posto c’è la PSA, in calo dell’8,9% a 168.737 nuove auto consegnate: i marchi Citroën e Peugeot hanno perso poco meno del 5,0%, mentre la Opel addirittura il 23,0%. L’unica nota positiva è la crescita del 103,8% della DS, a 5.448 auto consegnate. Terzo il Gruppo Renault, calato del 14,3% a 100.261 vendite. Segue la FCA, con una contrazione delle vendite pari al 7,0%: la Fiat è riuscita a crescere dell’1,5% e ha raggiunto le 52.449 immatricolazioni, ma l’Alfa Romeo ha perso il 23,1% e la Jeep addirittura il 33%. Seguono il Gruppo Hyundai, in crescita dell’1,1% (67.675 auto vendute), e quello BMW, che ha guadagnato il 3,1% ed è salito a 55.577 nuove auto. Ottimo l’11,5% in più del Gruppo Toyota, settimo a 53.850 immatricolazioni.