PRIMA DELLO SHOW - Il Motor Show 2014 di Bologna aprirà al pubblico domani, sabato 6 dicembre. Oggi, invece, c’è stata l’anteprima dedicata ai professionisti del settore e non è mancata la conferenza del Centro Studi Promotor dedicata all’andamento del mercato dell’auto in Italia; un vero e proprio “classico”, nella giornata di apertura della rassegna bolognese.
SCENARIO CUPO - Il presidente del Centro Studi Promotor, Gian Primo Quagliano, ha dapprima tratteggiato lo scenario economico del paese. I dati non sono incoraggianti, perché il prodotto interno lordo in discesa dello 0,4% (secondo gli ultimi dati Istat) si accompagna a un calo dei prezzi preoccupante (perché non incoraggia le imprese a investire) e a un tasso di disoccupazione che sfiora il 14%. Addirittura, Quagliano parla di una crisi più grave di quella del 1929.
PER L’AUTO QUALCHE SPERANZA C’È - Tuttavia, proprio due fra i settori più colpiti dalla crisi stanno mostrando qualche timido segno di ripresa. Si tratta dell’edilizia e, per l’appunto, dell’auto: sono in aumento sia le vendite (soprattutto alle aziende, ma anche ai privati) sia il numero di vetture circolanti. Il fenomeno si spiega con l’impossibilità, per alcuni automobilisti, di rinviare ulteriormente la sostituzione di un mezzo diventato troppo vecchio e inaffidabile. Del resto, l’età media delle auto è balzata dai sette anni e mezzo del 2007 ai nove anni e nove mesi attuali. Altro fattore da non sottovalutare, è l’incremento dell’uso dell’auto: vuoi perché il trasporto pubblico per problemi di budget sta tagliando alcuni servizi, vuoi perché aziende e privati spesso migrano dal centro delle città verso le periferie, per ridurre le spese di affitto e di gestione dei locali.
ECCO LE STIME - In questo scenario di ripresa, il Centro Studi Promotor stima una crescita nelle vendite anche nel 2015, arrivando a chiudere i prossimi dodici mesi con 1.430.000 di nuove immatricolazioni. Un dato che potrebbe ancora migliorare se fosse confermata l’ipotesi dell’Istat di una crescita del Pil per il prossimo anno (+0,5%) e se il governo rinunciasse all’aumento sulle accise per i carburanti, previsto giá a gennaio per la clausola di salvaguardia imposta dall’unione europea. Altri fattori positivi potrebbero essere l’accoglimento della proposta Unrae di detrazioni fiscali per chi compra un’auto nuova.