NUMERI IMPRESSIONANTI - In cinque anni le immatricolazioni di auto nuove in Italia sono diminuite del 43%. Rispetto al 2011, nei soli primi sei mesi di quest’anno il calo è stato del 19,73% (da 1.014.299 unità a 814.179, e a giugno la contrazione è stata ancora più forte: 24,42%. Quadro ancora più negativo si ha a considerare la produzione. Negli ultimi 20 anni l’Italia è passata dal nono al ventesimo posto nella graduatoria dei Paesi produttori. Salto pesante anche negli ultimi dieci anni: nel 2002 vennero prodotte negli stabilimenti italiani 1.125.769 vetture (oltre a 301.312 autocarri e autobus); l’anno scorso non si è andati oltre le 485.606 auto e 304.742 autocarri e autobus, con un calo complessivo del 44,6% (56,9% per le sole autovetture!). E quest’anno il settore sta facendo i conti con la crisi peggiore forse di sempre. Nei primi quattro mesi dell’anno la produzione di auto è scesa a 158.106 unità da 193.386 che erano nello stesso periodo del 2011).
CONCESSIONARI SOTTO STRESS - Sono solo alcuni dei pesanti dati emersi dal convegno svoltosi a Roma il 3 luglio, per iniziativa dell’Uiga (Unione dei giornalisti dell’auto) sul tema “Il mercato dell’auto al giro di boa del 2012”. Obiettivo del convegno era ed è di cercare di individuare iniziative atte a smuovere la situazione stagnante in cui versa l’intero comparto. E la crisi non riguarda soltanto la produzione. A pagare il prezzo pesantissimo è la rete distributiva innanzitutto. Le previsioni per quest’anno parlano di una riduzione fortissima del numero di concessionari: dai 4.330 che erano nel 2002 e i 3.850 che erano nel 2007, quest’anno si dovrebbe arrivare a un numero tra 3.200 e 3.300. E ciò significa inesorabilmente perdita di posti di lavoro.
CI PERDE ANCHE IL FISCO - Ma il convegno di Roma ha messo in evidenza un altro aspetto non indifferente: le perdite che da questa terribile crisi derivano allo Stato. “Secondo le nostre stime, se il mercato quest'anno dovesse chiudere come previsto a 1,4 milioni di vetture, rispetto ad un mercato normale di circa 2 milioni la perdita di gettito Iva a fine 2012 sarebbe di 2,3 miliardi di euro" sono state le parole di Romano Valente, direttore dell’Unrae (l’unione delle Case estere in Italia). Il direttore dell’Unrae ha anche ricordato come presso le reti di vendita risultano giacenti oltre 105 mila auto già immatricolate con l’intenzione di venderle come "chilometri zero".
MENO BALZELLI - Il convegno di Roma si è concluso con un appello al governo affinché tenga conto dell’importanza del settore auto, operando sulle due leve che possono determinare un’inversione di tendenza: il sostegno ai consumi privati e la revisione del regime fiscale che attualmente penalizza non poco il commercio dell’automobile. Altro intervento auspicato per rilanciare il mercato dei veicoli commerciali, è quello di rivedere la normativa che regola l’accesso ai centri urbani con gli autocarri. Un provvedimento in questo senso consentirebbe di innescare un rinnovamento del parco circolante.